In data 4 giugno scorso, Anp aveva preso spunto da una vicenda relativa al contratto integrativo regionale delle Marche per sollecitare il Garante della Privacy sulla nota questione della comunicazione alla parte sindacale dei compensi individuali corrisposti ai dipendenti a carico del FIS. [Leggi qui il testo del quesito]

 

Come è noto, il CCNL vigente (art. 6 comma 2 lettera n) prevede che siano oggetto di informazione successiva soltanto i “nominativi” dei dipendenti che hanno percepito compensi a carico del FIS, ma non gli importi da ciascuno ricevuti. Mentre in molte circostanze le RSU ed i sindacati territoriali insistono per ricevere comunicazione anche di questi dati ed arrivano a minacciare azioni legali in caso di rifiuto.

 

Il caso delle Marche era a tal riguardo esemplare: in sede di contrattazione integrativa regionale, i sindacati del comparto erano riusciti ad inserire una clausola che obbligava i dirigenti scolastici a fornire i dati in questione. Clausola ovviamente illegittima, perchè regolava a livello regionale una materia che era oggetto di relazioni sindacali ad un livello diverso, quello di istituto: e, in più, la regolava in difformità rispetto alla contrattazione nazionale.

 

Da tale evidente forzatura di diritto, Anp aveva preso lo spunto per il quesito proposto al Garante, che ha adesso risposto, indirizzando il suo parere non solo all’Anp ma all’ARAN, che aveva sollevato la questione in termini più generali. Il testo è in allegato e non si presta ad alcun dubbio interpretativo. Come abbiamo sempre sostenuto, la comunicazione dei compensi va fatta solo in forma aggregata e non deve consentire di risalire ai dati individuali.

 

Ci auguriamo che la questione – che non avrebbe mai dovuto porsi – sia adesso definitivamente chiusa. Invitiamo i presidenti regionali a richiamare l’attenzione di tutti i dirigenti dei loro territori sul parere  e ad invitarli ad attenervisi scrupolosamente, senza cedere ad eventuali intimidazioni, palesemente illegittime.