COMUNICATO STAMPA

Si è svolto il 5 maggio a Palazzo Marini il convegno nazionale (organizzato da Anp, APEF e Diesse) dal titolo: «Carriera degli insegnanti per il nuovo governo delle scuole». Ne avevamo dato notizia lo scorso 23 aprile.

Ha condotto i lavori la giornalista Alessandra Ricciardi. Sono intervenuti Paola Tonna (presidente APEF) e Fabrizio Toschi (presidente Diesse), in rappresentanza dell’associazionismo professionale docente, per rivendicare l’urgenza di una riforma che introduca aspetti di carriera nella professione docente. Hanno poi parlato il prof. Alessandro Pajno (presidente di sezione Consiglio di Stato) che ha trattato gli aspetti giuridici dell’autonomia ed i suoi collegamenti con la questione docente, e il dott. Claudio Gentili (direttore settore Education di Confindustria), che ha messo in luce come vi siano tutte le premesse per un accordo bipartisan in materia di scuola e di carriera docenti in particolare, che sblocchi l’ultradecennale impasse sul tema.

A seguire gli interventi dei politici: il sen. Antonio Rusconi ha dichiarato interesse per le proposte in discussione e la disponibilità dell’opposizione a farsi carico di riforme significative. Il sen. Franco Asciutti ha rivendicato la coerenza e l’impegno delle commissioni parlamentari per arrivare ad una riforma significativa e condivisa. L’on. Valentina Aprea (presidente Commissione Cultura Camera) ha fatto un’ampia panoramica delle questioni sul tappeto, molte delle quali previste nella sua proposta di legge, sulla quale si sta lavorando intensamente in Commissione per recepire quanto di meglio emerso dalle audizioni e con il contributo di tutte le parti politiche. Ha inoltre rivendicato la continuità e la coerenza dell’impegno in questa direzione.

Le conclusioni sul tema sono state formulate da Giorgio Rembado (presidente Anp). Tre i punti chiave del suo intervento: 1) scegliere l’innovazione contro l’immobilismo ed il partito dei “no” ad ogni modifica, che è trasversale agli schieramenti politici; 2) fissarsi alcuni obiettivi chiari: scelta per il merito, attuazione finalmente concreta dell’autonomia; 3) garantire la qualità dell’istruzione. Questi obiettivi possono essere perseguiti con alcuni strumenti essenziali: un nuovo sistema di governo della scuola, che attribuisca in modo funzionale le responsabilità e l’autorità di decidere; l’introduzione di meccanismi di carriera che riconoscano il merito professionale; la valutazione per tutti gli attori del sistema (dirigenti, docenti, scuole, alunni).

Il Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha chiuso politicamente il convegno impegnandosi ad appoggiare la proposta di legge Aprea e ribadendo che non si può perdere altro tempo. Questa legislatura deve vedere la riforma andare in porto, con l’apporto di tutti, se possibile, ma senza dimenticare le responsabilità che vengono dal fatto di dover governare.

La riforma è necessaria e deve riposare sulla valutazione del merito: più valutazione vuol dire più libertà per tutti e maggiore autorevolezza decisionale per chi deve dirigere. La riforma della scuola è di importanza strategica per il Paese, non meno di quella del federalismo fiscale o di quella della giustizia: va perseguita con uguale decisione ed in tempi brevi.