Il 10 giugno si è tenuto, presso il MIUR, l’Incontro nazionale per la presentazione della bozza delle Linee guida del secondo biennio e ultimo anno dei percorsi degli istituti tecnici e professionali e per la definizione dello Schema di decreto interministeriale sulle opzioni. Hanno presentato i documenti il Direttore generale per l’Istruzione e formazione tecnica superiore dott. Raimondo Murano, il Prof. Alberto Felice De Toni ed esponenti della Direzione e del Gruppo tecnico di lavoro per il riordino degli istituti tecnici e professionali.

E’ stato messo in evidenza che i documenti sottoposti all’attenzione dei presenti costituiscono una prima proposta che potrà essere modificata in corso d’opera, in quanto aperta ai suggerimenti ed agli apporti di tutti coloro che intenderanno inviare osservazioni e proposte. Tali materiali infatti, insieme a quelli relativi a tutti gli indirizzi degli istituti tecnici e professionali, saranno messi a disposizione in un apposito spazio nel sito dell’ ANSAS. Al termine dell’operazione di raccolta e di rielaborazione saranno presentati nella loro forma definitiva.

Per ciò che riguarda le opzioni, sono stati illustrati i criteri guida che hanno consentito al gruppo di lavoro, al termine di una serie di consultazioni con tutti i soggetti interessati, di individuare un numero esiguo delle stesse, così come indicano i due regolamenti sugli istituti tecnici e professionali. In sede di consultazione sui singoli indirizzi la nostra Associazione aveva già espresso condivisione su criteri che mantenessero l’unitarietà degli stessi, evitando parcellizzazioni e favorendo invece scelte di progettazione e di utilizzo di metodologie innovative, in grado di “curvare” gli indirizzi medesimi alle particolarità del territorio e delle sue vocazioni specifiche. I criteri sono stati così definiti:

  • interesse nazionale anche in riferimento ai trend strategici e alle prospettive di sviluppo
  • coerenza con l’identità degli istituti tecnici
  • coerenza delle competenze in esito con il profilo culturale dell’indirizzo di riferimento
  • opportunità di valorizzare le risorse umane e materiali esistenti per non aggiungere nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica
  • prospettive occupazionali
  • impossibilità di attuare il percorso proposto attraverso l’utilizzo della quota di autonomia
  • opportunità di integrare la formazione specifica con successivi corsi di specializzazione presso ITS o IFTS.

Per ciò che attiene alle Linee guida sono state presentate le bozze delle schede di lavoro disciplinari dei percorsi di studio degli Istituti tecnici del settore economico, per gli indirizzi Amministrazione, Finanza e Marketing, Turismo; del settore tecnologico, per gli indirizzi Informatica e telecomunicazione, Grafica e comunicazione. Per gli istituti professionali, de settore servizi, per gli indirizzi Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera.

Le proposte hanno come riferimento non i contenuti disciplinari, ma il Profilo culturale e professionale dello studente in uscita dai percorsi quinquennali su cui “si innestano le competenze riferite al profilo professionale dei singoli indirizzi di studio”.

La delegazione di Anp, nel suo intervento, ha messo in evidenza la condivisione con l’impostazione data dal gruppo di lavoro che, dopo la definizione dei risultati di apprendimento dello studente al termine del percorso quinquennale, in termini di competenze, ha declinato conoscenze e abilità “quale orientamento per la progettazione didattica del docente in relazione alle scelte compiute nell’ambito della programmazione collegiale del Consiglio di classe”. Siamo ben lontani dal “programma” e dalla prescrittività dei contenuti, in piena linea con l’attuazione dell’autonomia di ricerca e sviluppo delle scuole. In particolare si apprezzano le proposte per:

  • la valorizzazione della progettualità dei docenti, per rispondere a bisogni ed interessi diversificati degli studenti
  • la valorizzazione della professionalità dei docenti chiamati a scegliere e ad organizzare percorsi formativi
  • il forte richiamo alla collegialità nella progettazione, in linea con la necessità di progettare e valutare per competenze.

E’ evidente la necessità che il ministero promuova un’informazione chiara e definita per le scuole ed una formazione adeguata alla sfida fortemente innovativa contenuta nelle proposte. Il NO ai programmi deve quindi avere un supporto adeguato perché possa diventare una strada condivisa da tutti.

Un altro aspetto da sottolineare e condividere riguarda l’impostazione dell’ultimo anno che, per molti indirizzi, sarà rivolto all’approfondimento di settori anche in funzione di curvature su specificità territoriali e di orientamento.

Al termine della riunione sono stati programmati altri incontri per confronti ed approfondimenti.