E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il nuovo Regolamento sulle supplenze, che sostituisce il precedente DM 201/00. Poche e non sostanziali le modifiche rispetto alla bozza presentata a suo tempo alle OO.SS., sulla quale avevamo pubblicato un commento lo scorso 5 dicembre.
Il giudizio dell’Anp è sostanzialmente positivo, per alcune (sia pur limitate) novità introdotte. Tali sono, ad esempio:
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il numero di scuole presso cui è possibile presentare domanda scende da 30 a 20. Questo semplifica la gestione delle graduatorie in fase di redazione e la successiva ricerca del supplente;
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l’ulteriore limite di non più di 10 scuole dell’infanzia e primarie, nelle quali è particolarmente importante garantire la copertura anche per pochi giorni;
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sempre per le scuole dell’infanzia e primarie, la previsione di modalità semplificate di interpello degli aspiranti (via telefono cellulare o posta elettronica) per le supplenze di durata non superiore a 10 giorni. Tale possibilità si applica solo agli aspiranti che abbiano dichiarato esplicitamente nella domanda la propria disponibilità, e conferisce loro la precedenza assoluta nelle convocazioni;
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infine, la novità più importante, a condizione che il sistema informativo del MPI regga l’impatto: le supplenze verranno conferite mediante scorrimento online di graduatorie aggiornate in tempo reale, nelle quali verranno evidenziati gli aspiranti già occupati. Questo permetterà di evitare decine di telefonate o telegrammi a vuoto. Si tratta di una possibilità che l’Anp aveva sollecitato per la prima volta nel lontano 1994 (allora non c’era il sito e non possiamo documentarlo, ma molti colleghi ne avranno memoria …) e poi reiterato in occasione del precedente Regolamento del 2000 e della legge 255 del 2001. Sono almeno quarant’anni che nel mondo è possibile prenotare posti in treno e in aereo sapendo subito se sono liberi o no: finalmente se ne è accorta anche l’Amministrazione. Meglio tardi che mai … sperando che sia in grado di gestire l’innovazione.
Qualche valutazione per concludere: va considerata come non positiva la conferma della norma che assegnava agli USP la facoltà di continuare a nominare sui posti che si rendono disponibili fino al 31 dicembre di ogni anno: con i tempi lunghi e le inefficienze che ne conseguono durante lo svolgimento delle lezioni.
Criticabile anche il passaggio della validità delle graduatorie di istituto da tre a due anni: conoscendo i ritardi ed il contenzioso che si accompagnano ad ogni rinnovo, non si può essere ottimisti per quanto riguarda la puntualità nell’avvio dell’anno scolastico. Addirittura, per gli aspiranti inclusi nella I fascia, l’aggiornamento deve avvenire ogni volta che vengano aggiornate le corrispondenti graduatorie ad esaurimento.
Anche il regime delle sanzioni per la mancata accettazione o la rinuncia è stato innovato, ma con eccessiva timidezza: occorrono due rinunce nello stesso anno e nella stessa scuola perché si venga collocati in coda alla graduatoria. Ed anche in questo caso l’interessato ha facoltà di evitare la penalizzazione documentando “giustificati motivi”.
Nel complesso, un provvedimento che recepisce – sia pure in ritardo – alcune possibilità che le tecnologie rendevano disponibili già da tempo: e per questo da apprezzare. Al tempo stesso, la riprova di quanto forti siano le resistenze a porre realmente al centro della normativa gli interessi degli utenti e delle scuole, quando questi vengano in concorrenza con le aspettative più o meno fondate degli aspiranti a supplenze.