Con una affollata conferenza stampa, il ministro Fioroni ha lanciato oggi la campagna nazionale contro il bullismo nella scuola e ha presentato la direttiva contenente le linee-guida di riferimento. Il contributo dell’Anp all’elaborazione del documento ed alle azioni successive è stato posto in luce dall’intervento di Giorgio Rembado.

Dopo aver espresso apprezzamento per l’iniziativa del ministro, Rembado ha voluto sottolineare come una campagna di recupero dei valori della civile convivenza, come quella che parte oggi, ha bisogno di due condizioni di contesto, entrambe necessarie.

Da una parte è fondamentale la tenuta generale delle istituzioni, che non possono delegare tutto alla scuola, ma devono – ognuna per la sua parte – sostenerne l’azione educativa, sia con misure concrete che contribuendo a creare intorno alla sua azione un clima positivo, di fiducia e di appoggio.

Dall’altra, occorre evitare di dettare dall’alto misure prescrittive uniformi, uguali per tutte le situazioni, che sono invece molto diverse fra loro. Una volta di più – e va dato atto al ministro di averlo ricordato – è la responsabile autonomia delle scuole che deve scegliere i percorsi (prima di tutto formativi) per affrontare il problema.

Senza escludere a priori, quando tutti gli sforzi di educazione e prevenzione, volti ad orientare i comportamenti e formare cittadini responsabili, si siano rivelati infruttuosi, anche il ricorso – sia pure residuale – allo strumento disciplinare. A riguardo del quale – ha voluto ricordare Rembado – non si tratta di inventare nuove o più gravi sanzioni rispetto a quelle esistenti, quanto di restituire loro credibilità attraverso lo snellimento delle procedure relative.

Una sanzione, non necessariamente grave, ma certa nella sua applicazione e rapida nel suo iter sarebbe un efficace deterrente preventivo nei confronti del bullismo, che spesso si alimenta della presunzione dell’impunità.

Una revisione di questa parte del regolamento di disciplina emanato nel 1998 è fra le ipotesi su cui occorrerà lavorare con il concorso di tutti: avendo in mente che non si tratta di agire contro i giovani, ma a sostegno della loro piena ed effettiva libertà educativa, evitando che la prevaricazione di alcuni restringa e soffochi il diritto all’espressione della propria personalità da parte di tanti.

Su questi aspetti – ma più in generale su tutta l’azione per restituire alla scuola la serenità del proprio lavoro e la qualità della convivenza civile – l’Anp è impegnata non da oggi e non farà mancare il proprio contributo di proposta e di appoggio alle iniziative delle istituzioni.