Si è svolto ieri al MIUR l’incontro per la presentazione alle Parti sociali delle bozze delle Linee guida relative ai DD.PP.RR. 15.03.2010 concernenti i Regolamenti per il riordino degli istituti tecnici e professionali. I due documenti, predisposti dal Gruppo tecnico di lavoro, dopo la consultazione delle scuole interessate, sulla base delle osservazioni e suggerimenti pervenuti tramite il sito dedicato, saranno resi disponibili per la stessa via nei prossimi giorni.

La delegazione Anp, riservandosi di far pervenire al MIUR un documento recante osservazioni di maggior dettaglio dopo un più attento esame del materiale presentato, ha espresso le considerazioni che seguono.

Anche nel caso delle Linee guida, come già per i Regolamenti di riordino della secondaria, l’Anp procede nell’esame ricercando i necessari punti unificanti, nella convinzione che, in vigenza dell’obbligo d’istruzione, sia opportuno disegnare un sistema che sia fondato su capisaldi formativi comuni a tutti i percorsi, soprattutto nel primo biennio, ed adeguati a fornire profili in uscita spendibili sul territorio europeo. A tal fine rileva una difformità d’impianto tra le Indicazioni nazionali dei Licei, sulle quali ha già espresso nella sede opportuna critiche ed rilievi, e le Linee guida per i tecnici e i professionali presentate ora alle Parti sociali. Di queste ultime Anp apprezza pienamente l’impianto non prescrittivo, in grado di rispettare la capacità delle scuole autonome di progettare curricoli rispondenti alle esigenze dell’utenza di riferimento e di valorizzare la competenza professionale dei docenti, consentendo ad essa di esprimersi senza gli eccessivi vincoli presenti invece nelle Indicazioni per i licei.

Per ciò che riguarda gli aspetti innovativi relativi all’organizzazione scolastica, l’Anp ritiene importante la promozione dei dipartimenti disciplinari, in quanto luoghi nei quali si può concretamente realizzare una progettazione non più centrata sulle singole discipline, ma multidisciplinare ed orientata all’acquisizione di competenze da parte degli alunni. Allo stesso modo, va promossa la costituzione di Comitati Tecnico Scientifici, come luoghi nei quali realizzare un dialogo concreto tra la scuola, gli esponenti del mondo del lavoro e i portatori di interessi nel territorio di riferimento.

Data la complessità del cambiamento da realizzare, soprattutto di natura culturale e di modalità operative dei professionisti della scuola, l’Anp ha chiesto che siano poste in essere adeguate misure di sistema per supportare le scuole e i docenti verso le nuove forme organizzative e le nuove modalità di insegnamento-apprendimento. A tal fine è cruciale una formazione in servizio capillare, che faccia cogliere la valenza innovativa di una didattica di tipo laboratoriale, intesa non solo e non tanto come didattica nei laboratori, ma come processo che stimoli un costante coinvolgimento attivo degli studenti, fornendo ai docenti gli strumenti per modificare le loro prassi consolidate e tradizionali.

Appare, inoltre, centrale che siano date indicazioni chiare ed articolate che favoriscano da un lato i processi di acquisizione di una corretta identità negli istituti dei due ordini e dall’altro un adeguato orientamento degli studenti, in quanto la complessità dei processi da attivare rende più difficile l’identificazione e affermazione in modo particolare degli istituti professionali, che agiscono in contesti nei quali l’offerta formativa è plurima, dovendosi confrontarsi anche con la formazione professionale.

Per meglio evidenziare il sistema di relazioni tra i vari soggetti sarebbe opportuno un incontro che includesse anche i rappresentanti delle Regioni, vista la diversa velocità di attuazione che avranno le disposizioni nei territori, stante la diversificata situazione della normativa regionale.