Si è svolto questa mattina un incontro al Ministero sulla bozza di Decreto riguardante la sperimentazione di percorsi di apprendistato nel quarto e quinto anno di scuola secondaria superiore.

Lo schema di decreto, proposto dal MIUR e Ministero del Lavoro in applicazione dell’art. 8 bis del D. L. 104/2013 convertito dalla L. 128/2013, prevede che gli studenti degli ultimi due anni di corso della scuola superiore possano acquisire il doppio statuto di studenti e lavoratori svolgendo periodi di formazione in contesti lavorativi con un contratto di apprendistato. Il programma sperimentale, della durata di tre anni, dovrebbe consentire una transizione dalla scuola al mondo del lavoro impegnando gli studenti durante gli ultimi due anni di scuola e il primo anno successivo al diploma.

Il decreto indica i requisiti che le imprese devono possedere per essere ammesse al programma di sperimentazione e definisce le materie affidate a un protocollo d’intesa tra imprese, Miur e Ministero del Lavoro (tra queste anche i criteri per l’individuazione delle scuole). All’interno del quadro delineato dai protocolli, le istituzioni scolastiche coinvolte, singolarmente o in rete, procedono alla sottoscrizione con le imprese di una convenzione nella quale è congiuntamente definito il percorso formativo, sono delineate le rispettive responsabilità, l’organizzazione delle attività, i contenuti del progetto, la scansione delle attività, le modalità per l’accertamento delle competenze.

Per l’organizzazione delle attività le scuole possono utilizzare una quota di flessibilità del 35%.

Gli studenti coinvolti saranno seguiti da un tutor scolastico e un tutor aziendale; il tutor di scuola garantirà l’integrazione tra i diversi momenti di apprendimento in collaborazione con il tutor individuato dall’azienda.

Il progetto sarà oggetto di verifica e valutazione da parte delle scuole e sarà monitorato dal Miur, dal Mlps in collaborazione con l’Indire e l’Isfol.

Il Ministero intende procedere speditamente con l’iter di approvazione per poter partire con il progetto già dal prossimo settembre. Le scuole interessate dovranno, quindi, non appena il Decreto sarà firmato, manifestare al Ministero il proprio interesse, organizzarsi per l’eventuale attivazione e informare studenti e famiglie prima della conclusione di questo anno scolastico.

Questa, in estrema sintesi, la proposta del Miur.

Pur condividendo lo spirito della norma, si deve però rilevare che, diversamente da quanto stabilito dal D.L. n. 104/2013, art. 8 bis, il testo proposto oggi prevede la sottoscrizione di protocolli d’intesa tra ministeri e aziende e solo successivamente vede il coinvolgimento delle scuole nella definizione delle convenzioni. Le scuole si troverebbero così ad agire all’interno di una cornice già formulata dettagliatamente al livello superiore. Non si vede la necessità di far intervenire un protocollo tra parti – alcune delle quali non direttamente coinvolte – a monte della convenzione che le singole istituzioni scolastiche, uniche in grado di compiere le scelte più opportune per i propri studenti, devono poi stipulare con le imprese. È del tutto evidente, inoltre, che le materie oggetto del protocollo d’intesa – scelta e numero degli studenti, scelta degli indirizzi di studio cui è rivolta la formazione, modalità per l’eventuale rientro degli studenti negli ordinari percorsi scolastici – rientrano tra le specifiche competenze delle istituzioni scolastiche. Una tale previsione normativa intacca decisamente l’autonomia della scuola oltre a costituire un’inutile complicazione dell’iter progettuale.