Pubblichiamo il comunicato della CIDA-FP, Federazione alla quale ANP aderisce, relativo all’incontro con il Ministro Madia.
________________________

Nell’incontro del Ministro Madia con la CIDA-FP, tenutosi venerdì 4 aprile, il Presidente CIDA-FP Rembado ha illustrato i principali punti di una memoria che è stata con l’occasione consegnata al Ministro

e che prende lo spunto dalle notizie di stampa e dalle dichiarazione del Ministro alle Camere sugli intendimenti del Governo relativamente a pubblico impiego e dirigenza pubblica:
  • rapporti tra dirigenza e politica: lo spoils system non va esteso rispetto alle attuali previsioni normative e il rapporto di lavoro dei dirigenti non può essere a tempo determinato;
  • ruolo unico dei dirigenti: il ruolo unico è condivisibile, come pure la ventilata eliminazione della separazione tra I e II fascia, ma deve riguardare tutte le pubbliche amministrazioni e non solo i Ministeri;
  • retribuzioni: le campagne mediatiche in atto tendono ad accomunare situazioni che sono molto diverse, sia riguardo alla tipologia della dirigenza considerata (I, II fascia, “supermanager”) sia riguardo alle differenti aree dirigenziali, tra le quali sussistono forti e ingiustificate sperequazioni;
  • reclutamento: sussiste il problema del contenzioso che ormai si instaura a seguito di ogni concorso; inoltre i concorsi devono verificare anche”il saper fare”, non solo astratte competenze.

Rembado ha anche affermato, in relazione alla ventilata soppressione dell’ICE, la necessità di conservare questo organismo, che in una fase economica come l’attuale acquista una importanza determinante, ed ha consegnato al Ministro un documento in proposito.

Il Vice Presidente Betrò ha evidenziato la necessità di un intervento normativo specifico che riguardi i “professionals”, in particolare i ricercatori degli Enti pubblici di ricerca, riguardo alle cui problematiche ha consegnato al Ministro il “Manifesto” recentemente elaborato dall’Associazione di categoria ANPRI aderente alla CIDA-FP.Il Ministro ha affermato che il Governo è consapevole della delicatezza del tema dei rapporti tra dirigenza e politica e che intende riservare il rapporto fiduciario agli uffici di diretta collaborazione. Anzi, si pensa di prevedere una abilitazione a ricoprire incarichi dirigenziali ex art.19 comma 6. Gli incarichi a tutti i dirigenti saranno a termine, ma non lo saranno i contratti di lavoro dei dirigenti. Il ruolo unico, ha proseguito il Ministro, riguarderà tutti i dirigenti, anche se vanno valutate sue eventuali articolazioni territoriali e/o settoriali.Quanto alle retribuzioni, sussiste una vera e propria “giungla retributiva”che va superata:la retribuzione deve dipendere “da quello che uno fa e non da dove lo fa”.Venendo al tema dei concorsi, il Ministro ha condiviso la criticità della situazione attuale; non si tratta di cambiare il dettato costituzionale, ma di dedicare maggiore attenzione alle procedure concorsuali in modo da evitare il contenzioso; è prioritario per il Governo lo sblocco del reclutamento.Sul tema dei “professionals”, il Ministro ha convenuto sulla necessità di affrontare la questione, dicendosi in particolare consapevole delle problematiche dei ricercatori degli enti di ricerca; riguardo, più in generale, al settore degli enti di ricerca, occorre superare l’attuale separazione tra enti vigilati dal MIUR e vigilati dagli altri Ministeri.