Il 4 giugno si è svolto un incontro tra la CIDA e il Capo di Gabinetto del Ministero della Funzione Pubblica, consigliere Bernardo Polverari. Il confronto è stato approfondito e cordiale, incentrandosi sulle proposte avanzate dalla Confederazione in merito alle Linee Guida del Governo per la riforma delle Pubbliche Amministrazioni. La delegazione CIDA era composta dal Presidente della FP-CIDA Giorgio Rembado e dal Presidente della CIMO Riccardo Cassi, assistiti dal Direttore CIDA Alberto Sartoni.

In apertura, Giorgio Rembado ha illustrato le considerazioni e le proposte della Confederazione, precisando che in esse si riconoscono tutte le componenti della CIDA, pubbliche e private.

In merito al ruolo unico della dirigenza Rembado ha precisato che le proposte del Governo ci trovano sostanzialmente d’accordo. Ovviamente il ruolo unico non dovrà essere la copia di quello del passato, mentre dovrà prevedere l’eliminazione delle fasce e la valorizzazione degli incarichi. Il personale medico non andrà invece inserito nel ruolo unico.

Per quanto riguarda il reclutamento è stato sottolineato che la dirigenza non dovrà essere selezionata solo sulla base dell’accertamento di conoscenze e competenze teoriche. E’ indispensabile, infatti, anche la verifica del possesso di requisiti psico-attitudinali e di capacità soggettive di carattere gestionale e relazionale. Fondamentale appare il nuovo meccanismo premiante che dovrà essere incentrato su parametri quanto più possibile oggettivi, predeterminati e uniformi, per grandi comparti della Pubblica Amministrazione. Un particolare accento è stato anche messo sulla necessità di puntare sulla ricerca pubblica valorizzando la filiera istruzione-formazione-ricerca. Per tutte le amministrazioni infine si è richiamata l’imprescindibile necessità della netta separazione, in tutte le fasi della carriera dei dirigenti, tra la responsabilità dei vertici politici e le scelte di carattere gestionale.

Le specificità del comparto sanitario sono state illustrate da Riccardo Cassi che ha messo l’accento sulla necessità di individuare un percorso di carriera che premi la competenza professionale, di conseguenza la parte variabile della retribuzione dovrà essere corrisposta non solo sulle capacità gestionali della dirigenza medica, ma principalmente a seguito di una valutazione tecnica dell’attività del singolo medico e della struttura nel suo complesso.

Nella sua interlocuzione con le proposte avanzate nel documento CIDA, il Capo di Gabinetto Polverari ha dichiarato di aver riscontrato significative convergenze in merito al ruolo unico, al reclutamento e alla parte variabile delle retribuzioni. In particolare, ha anticipato che l’orientamento del Ministero è quello di fissare dei parametri di eccellenza che dovrebbero premiare mediamente il 10% della dirigenza pubblica. Parametri invece meno performanti saranno previsti tenendo conto anche delle caratteristiche della struttura di appartenenza. Il giudizio sulla dirigenza pubblica terrà conto dell’efficacia delle Amministrazioni e degli Enti diretti di appartenenza. E’ previsto che il 13 giugno prossimo il Consiglio dei Ministri approvi un Disegno di Legge Delega specifico sulla dirigenza. I contenuti e le previsioni di questo provvedimento saranno oggetto di ulteriori confronti con la CIDA. Non è escluso che il Ministro Madia prima del Consiglio dei Ministri esponga il provvedimento che andrà in approvazione alle maggiori Parti Sociali, tra le quali la CIDA.

Sulle specificità della dirigenza medica, Polverari si è detto d’accordo con Cassi nell’affidare al Ministero della Salute l’elaborazione di una normativa ad hoc, suggerendo che la CIDA avanzi presso il competente Ministero un testo legislativo in linea con le sue richieste.

L’incontro si è chiuso con l’impegno di rivedersi presto per seguire l’intero iter di approvazione delle norme.