L’ANP ha partecipato oggi ad un incontro in videoconferenza con il Ministero dell’istruzione sulla quantificazione del FUN 2018/2019.

L’Amministrazione ha comunicato che in data odierna sottoscriverà l’atto di costituzione del fondo, da sottoporre poi all’Ufficio centrale di bilancio per la certificazione, ma che il MEF ha opposto diniego all’integrazione di 10 milioni che il Ministero aveva individuato dal proprio bilancio per evitare il rischio di restituzioni a valere sulla posizione di parte variabile. Il Ministero dell’istruzione ha inserito comunque una clausola con cui si riserva di incrementare il fondo con risorse che si rendessero disponibili. Il fondo certificato sarà poi comunicato agli uffici scolastici regionali per avviare le contrattazioni integrative.

Per l’ANP la decisione del MEF è inaccettabile perché danneggia il trattamento retributivo e, soprattutto, la dignità professionale della categoria. Abbiamo pertanto ribadito la necessità di reperire urgentemente le risorse per incrementare adeguatamente – e stabilmente – il FUN.

I dirigenti della scuola, infatti, sono retribuiti meno di tutti gli altri dirigenti pubblici; nonostante questa situazione di iniquità, l’Amministrazione continua a imporre loro carichi di lavoro sempre più onerosi, soprattutto ora e in vista della ripresa di settembre. In cambio dell’impegno che tutti i dirigenti hanno profuso in questi mesi, e di quello loro richiesto per l’immediato futuro, non solo non si adegua il loro stipendio a quello degli altri colleghi della stessa area contrattuale ma, addirittura, si diminuiscono le risorse per la loro retribuzione!

Così facendo si lede il rapporto di fiducia che dovrebbe essere alla base del rapporto professionale e si creano premesse di conflittualità.

Abbiamo inoltre chiesto all’Amministrazione di trasmettere immediatamente agli USR una nota di indirizzo per porre fine alla scandalosa situazione della mancata erogazione della retribuzione di posizione, verificatasi a macchia di leopardo, ai dirigenti entrati in servizio il 1° settembre 2019. Si tratta del più basico diritto contrattuale di qualsiasi lavoratore dipendente e, dopo ben dieci mesi, non è ulteriormente tollerabile che lo stesso sia indecorosamente calpestato.

Abbiamo dunque chiesto di incontrare urgentemente la Ministra.

Qualora tali interventi non fossero tempestivamente assicurati dall’Amministrazione, non potremo che prendere in considerazione le necessarie azioni di mobilitazione della categoria.

Leggi la lettera inviata alla Ministra Azzolina