Il tempo della pandemia sta sottoponendo a dura prova chiunque; non c’è sociologo o psicologo che, dati alla mano, non sottolinei questo come uno dei tanti effetti negativi del momento di crisi collettiva e individuale che stiamo vivendo.  

Il mondo della scuola non sfugge a tale condizione che anzi acuisce, in termini oltremodo negativi, uno scenario che ci è ben noto: l’amara consapevolezza della sproporzione tra l’elevato carico di responsabilità in capo a ciascun dirigente e l’inadeguatezza degli strumenti di cui dispone. Il vertice gestionale e organizzativo è fisiologicamente afflitto da una condizione di solitudine professionale ma tale situazione è da tempo degenerata – ultimamente in maniera critica – al punto da renderla insostenibile. 

Gestire la scuola nell’emergenza epidemiologica significa, per un dirigente scolastico, spendere ancora più forze ed energie per affrontare le sfide che il nuovo e turbolento contesto di lavoro impone. Le sue responsabilità si sono ampliate in più direzioni finendo per presidiare aree, a volte inusitate ed estranee alle sue competenze, connotate da una estrema e crescente complessità. E’ però impossibile fare fronte a tale impegno con strumenti inefficaci se non, addirittura, del tutto inadeguati. La conseguenza di questo stato di cose è che molti dirigenti, dopo mesi di lavoro intenso e ininterrotto, hanno esaurito le loro energie psico-fisiche e non si sentono più “in grado di corrispondere alle richieste o aspettative riposte in loro”, vivendo una condizione personale che prelude allo stress lavoro-correlato come descritto dall’articolo 3, comma 1 dell’apposito Accordo quadro europeo dell’8 ottobre 2004.  

È inoltre evidente come i colleghi avvertano, ora più che mai, di essere sottoposti a specifici fattori di rischio – in primis alti livelli di stress e di burnout lavorativo –che compromettono, necessariamente, l’efficacia dell’organizzazione e l’efficienza del servizio. Si aggiunga a ciò che il decisore politico stenta a comprendere la necessità di introdurre il middle management quale strumento ormai assolutamente indispensabile e ineludibile per la nuova governance delle scuole e per sostenere la crescente mole di lavoro richiesto dall’attuazione di un quadro normativo mutevole. 

Riteniamo che non sia più tempo di indugi: occorre che l’Amministrazione dia immediata attuazione al confronto sulle linee di indirizzo e i criteri generali per l’individuazione delle misure concernenti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ivi comprese quelle concernenti lo stress lavoro correlato previsto dall’art. 5, c. 3, lett. d) del CCNL 2016-2018 dell’area “istruzione e ricerca”. 

Tirare troppo la corda non fa bene a nessuno.