Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”. Nel Titolo III del testo (Istruzione e formazione), all’articolo 18, è prevista l’istituzione del percorso liceale del made in Italy con la finalità di “promuovere, in vista dell’allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, le abilità e le competenze connesse” a tale settore.  

L’affermazione del made in Italy costituisce senza dubbio un obiettivo fondamentale per lo sviluppo del Paese non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello della consapevolezza della ricchezza del nostro patrimonio culturale che deve essere protetto e incrementato per il suo valore in sé e per ciò che significherà per le nuove generazioni.  

L’ANP apprezza il fatto che, in un disegno di legge così complesso e importante, si sia colta la centralità dell’istruzione e della formazione, uniche risorse in grado di garantire innovatività e sviluppo nei diversi settori su cui si articolano le attività del made in Italy. Si condividono, quindi, i principi generali che stanno alla base della legge e, in particolare, la necessità di collegare in modo organico obiettivi di apprendimento allo sviluppo di professionalità in grado di sostenere la crescita economica, oltre che attività fortemente innovative e creative. 

Da rimarcare, inoltre, che l’arricchimento di un’offerta formativa qualificata costituisce sempre un vantaggio per gli studenti che intendano investire concretamente nel proprio futuro professionale 

Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, deve essere emanato un regolamento che definisca il quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento secondo criteri generali ampiamente specificati (dallo sviluppo di competenze economiche, giuridiche e imprenditoriali a un impianto decisamente interdisciplinare, vocato all’attenzione all’area scientifica, storica e linguistica, ai processi di internazionalizzazione e a metodologie laboratoriali e di scambio col mondo del lavoro e dell’imprenditoria). 

Dal momento della sua istituzionalizzazione, l’opzione economico sociale del percorso del liceo delle scienze umane confluirà nei percorsi liceali del made in Italy. 

Poiché la procedura appare complessa per l’intervento dei soggetti istituzionali preposti all’attivazione di percorsi di ordinamento (anche solo per l’approvazione del regolamento) e considerata l’imminenza delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, il disegno di legge prevede che “in via transitoria e nelle more dell’adozione del regolamento, la costituzione delle classi prime del percorso liceale del made in Italy può avvenire su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane”.  

Per tale motivo al disegno di legge è allegato il quadro orario del primo biennio. 

In sintesi, riteniamo utile mettere in evidenza: 

  • l’impianto interdisciplinare dell’opzione, unico che possa garantire una formazione in grado di affrontare le sfide dell’innovazione in campo imprenditoriale 
  • l’obiettivo di acquisizione degli “strumenti necessari per la ricerca e per l’analisi degli scenari storico-geografici e artistici e delle interdipendenze tra fenomeni internazionali” che avrà necessità di accurata esemplificazione e articolazione a livello di regolamento in quanto elemento fortemente innovativo e interdisciplinare; 
  • l’apprendimento di due lingue straniere che si suggerisce di articolare in modo più esplicito per la necessità di sviluppare apprendimenti, anche utilizzando la metodologia CLIL, molto utile ai fini degli obiettivi di internazionalizzazione della formazione 
  • la possibilità di acquisizione di finanziamenti pubblici e privati a supporto delle esigenze di internazionalizzazione, proprio per incrementare la sinergia tra momento formativo e sviluppo delle competenze imprenditoriali 
  • riguardo al rafforzamento dei percorsi PCTO, la necessità di ridefinire i quadri orario (non sufficienti quelli previsti per i percorsi liceali) in quanto tale opzione dovrà dare forte impulso alle attività pratiche, non solo laboratoriali, e sostenere quindi lo scambio e le esercitazioni nel mondo del lavoro, in stretto contatto con l’imprenditoria 
  • l’apprezzabile potenziamento dei percorsi di apprendistato, previsti dall’articolo 43 del D.lgs. n. 81/2015, anche se inusuale per i percorsi liceali, da sostenere con particolari misure (anche, soprattutto, di formazione) 
  • l’acquisizione di specifiche competenze, abilità e conoscenze riguardanti la “cultura” del made in Italy; essa comporterà un impianto progettuale complesso da affidare alle scuole che avranno bisogno di un supporto consistente e di formazione per il personale.  In tale quadro, inoltre, risulta evidente la necessità di richiamare la funzione dell’orientamento come centrale per le scelte tra i diversi settori del made in Italy. 

Riteniamo, inoltre, che occorrano investimenti per ottenere risultati positivi in quanto, oltre alla formazione del personale delle scuole coinvolte nell’attivazione della nuova opzione, saranno fondamentali gli accordi con soggetti esterni alla scuola per acquisire competenze non presenti nel mondo dell’istruzione. Un’operazione del genere potrà avere dei costi.  

Infine, per attivare in modo permanente la flessibilità curricolare, sarà necessario poter contare su un organico funzionale di istituto stabile – oltre che competente – con una definizione specifica delle figure professionali necessarie, visti i criteri e gli obiettivi che si propongono nel progetto.   

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