Si è svolta oggi, dalle 10,30 alle 13,30, la prevista audizione di Anp presso la VII Commissione del Senato, in seduta congiunta con la corrispondente Commissione della Camera dei Deputati. All’ordine del giorno, il Disegno di Legge sulla Buona Scuola, approvato dalla Camera ed incardinato adesso presso il Senato con il numero AS 1934.
 
Intervenendo a nome di Anp, Giorgio Rembado ha espresso la preoccupazione dell’Associazione per le forti modifiche subite dal testo durante la prima lettura: modifiche che hanno notevolmente peggiorato sia la qualità della redazione che la sostanza del provvedimento.
 
Un disegno di legge che – senza mutare sostanzialmente di materia – vede dilatarsi il proprio testo di oltre due terzi rispetto alla formulazione originaria, è a forte rischio di diventare ambiguo e di trasformarsi in una fonte di contenzioso piuttosto che contribuire al miglioramento della scuola.
 
Nè si può sottacere che, dei dieci punti su cui Anp aveva espresso giudizio positivo circa un mese fa, solo due sono sopravvissuti all’esame della Camera. Un vero e proprio snaturamento su questioni chiave come l’autonomia della scuola (via la riforma degli organi collegiali, via l’autonomia statutaria, via il cinque per mille), i poteri del dirigente (annacquati da continui riferimenti e pareri di organi collegiali), la valutazione del merito (anch’essa indebolita nelle procedure e rimessa in discussione nel principio).
 
Ancora: rimane aperta la questione della coerenza di sistema per quanto riguarda la collocazione della dirigenza scolastica nel ruolo unico della dirigenza statale. E, per finire, la figura del dirigente è stata fatta oggetto nelle scorse settimane di attacchi tanto pretestuosi quanto immotivati, anche da parte di parlamentari: cosa che, al di là della gratuità di certi giudizi, finisce con il compromettere la capacità di agire e governare di tutti i dirigenti. Non si può proseguire in questa azione di indebolimento giuridico e di delegittimazione comunicativa di una figura chiave nel momento stesso in cui si deve puntare su di essa per garantire il rinnovamento della scuola.
 
Al termine, è stata depositata una analitica memoria, che qui alleghiamo.