Si è svolta oggi pomeriggio, di fronte alla VII Commissione del Senato, l’audizione Anp sulla conversione del decreto legge 58/14.

L’Anp ha depositato una memoria (vedi allegato) nella quale ha sostenuto che l’art. 1 del decreto va convertito, ma che occorre andare oltre. Troppe volte ormai si è intervenuti con la logica del rattoppo, al verificarsi dell’ennesima emergenza in materia di reclutamento. Le esigenze, non più rinviabili, cui occorre far fronte sono di duplice natura:

-da un lato, la chiusura di tutte le pendenze in atto: non solo a beneficio della continuità amministrativa, come si propone il decreto, ma a ristoro del danno subito dai concorrenti incolpevoli, chiamati a ripetere prove annullate per errori dell’Amministrazione e non per propria responsabilità, né tanto meno per propria inadeguatezza professionale;

-dall’altro, un intervento deciso sulle procedure per il futuro reclutamento, che le ripensino alla luce dell’esperienza, per cercare di metterle al riparo dagli eccessi del contenzioso.

Su ciascuno dei cinque punti specificamente individuati, Anp ha poi indicato un’ipotesi di soluzione.

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