Il 16 giugno si è tenuto al MIUR un incontro con le Organizzazioni sindacali per una informativa sullo Schema di Regolamento concernente i Centri di istruzione per gli adulti. Maria Grazia Nardiello (Direttore Generale per l’Istruzione e formazione tecnica superiore e per i rapporti con i sistemi formativi delle regioni) ha illustrato lo Schema di Regolamento e i documenti correlati fornendo le seguenti informazioni:

  • lo Schema di Regolamento è stato approvato in prima lettura nella riunione del Consiglio dei Ministri del 12 giugno 2009. Sarà successivamente sottoposto al parere del CNPI, della Conferenza Unificata Stato-Regioni e del Consiglio di Stato. La deliberazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri è prevista a settembre;
  • i Centri di istruzione per gli adulti costituiscono a tutti gli effetti una istituzione scolastica autonoma dotata di specifico ordinamento, di un proprio organico, dei medesimi organi collegiali delle istituzioni scolastiche, tenendo naturalmente conto della particolare natura dell’utenza. Ai Centri, infatti, possono iscriversi gli adulti in età lavorativa (anche stranieri) che non hanno assolto all’obbligo d’istruzione o che non sono in possesso del titolo di studio di scuola secondaria superiore. Possono iscriversi anche coloro che hanno compiuto il sedicesimo anno di età e che non sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione o che non abbiamo assolto all’obbligo di istruzione. L’intento è quello di raggiungere le fasce più deboli della popolazione (circa 30 milioni nel nostro Paese);
  • i Centri realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento dei titoli di studio riferito al primo ciclo e al secondo ciclo esclusivamente in relazione agli istituti tecnici, professionali e ai licei artistici. A tale scopo i percorsi di istruzione si articolano in due livelli: il primo livello è finalizzato al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione (primo periodo didattico: 400 ore annuali con possibilità di incremento fino ad un massimo di 200 ore) e della certificazione dei saperi e delle competenze di cui all’obbligo di istruzione (secondo periodo didattico: monte ore annuale pari al 70% di quello previsto per gli istituti tecnici e professionali). In questo livello rientrano anche i corsi di alfabetizzazione in lingua italiana per gli adulti stranieri; il secondo livello (monte ore annuale pari al 70% di quello previsto per gli istituti tecnici e professionali) è finalizzato al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica. Questo livello è articolato, invece, in tre periodi didattici: il primo periodo è finalizzato all’acquisizione della certificazione per l’ammissione al secondo biennio (3° e 4° anno) dei percorsi degli istituti tecnici e professionali; il secondo periodo è finalizzato all’acquisizione della certificazione necessaria per l’ammissione al 5° anno degli istituti tecnici e professionali; il terzo periodo è finalizzato al conseguimento del diploma finale;
  • per quanto riguarda l’assetto organizzativo, i percorsi di istruzione realizzano il profilo educativo, culturale, professionale dello studente e le indicazioni nazionali riguardanti gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i licei artistici; sono progettati per unità di apprendimento e vengono attuati per gruppi di livello relativi ai suddetti periodi didattici; sono organizzati sulla base del “Patto formativo individuale” (predisposto dai Docenti del Gruppo di livello, che assume i compiti propri del Consiglio di classe) per assicurare la personalizzazione degli interventi. Sono previste attività di accoglienza e di orientamento per non più del 10% del monte ore complessivo del percorso proprio per la definizione di questo Patto. Viene introdotta la fruizione a distanza del percorso per una percentuale non superiore al 20% del monte ore complessivo;
  • la valutazione e la certificazione delle competenze vengono definite a partire dal Patto formativo individuale. La certificazione terrà conto dei modelli europei e avrà una struttura facilmente utilizzabile da diffondere con modelli esemplificativi già all’inizio del prossimo anno scolastico.

    Occorreranno tre anni per la transizione dall’attuale ordinamento a quello nuovo: la soppressione dei CTP e dei corsi serali dovrebbe avvenire a partire dall’a.s. 2011/2012. La Dr.ssa Nardiello ha sottolineato la radicale portata innovativa dello Schema di Regolamento, che ha recepito alcune proposte per quanto riguarda la figura dell’assistente tecnico, lo specifico riferimento ai corsi di alfabetizzazione in lingua italiana per gli adulti stranieri e la sperimentazione di percorsi di istruzione in alcune Regioni.

La delegazione ANP ha offerto un contributo articolato nel modo seguente:

  • la necessità del riordino degli interventi rivolti all’istruzione degli adulti, ribadita dalle disposizioni che si sono succedute, a partire dal D.M. 25 ottobre 2007, costituisce uno dei punti cardine della revisione generale degli ordinamenti, in particolare del secondo ciclo, più volte evidenziata da questa Associazione;
  • la complessità della materia e l’intreccio di competenze istituzionali costituiscono senza dubbio elementi di difficoltà nel passare alla fase attuativa. Ma, al tempo stesso, è necessario sottolineare l’urgenza dell’attuazione di un provvedimento, che dia certezza agli utenti ed agli operatori che sono chiamati ad organizzare il servizio;
  • il testo dello Schema di Regolamento, approvato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 12 giugno 2009, ha molti aspetti positivi, in quanto riflette un’impostazione rivolta alla valorizzazione degli strumenti dell’autonomia e della flessibilità, tanto più necessari in quanto il servizio si rivolge ad un pubblico eterogeneo, con bisogni ed obiettivi fortemente diversificati. Si concorda pertanto con la proposta relativa all’ assetto didattico dei percorsi soprattutto per la scansione indicata, che consente un approccio graduale al conseguimento delle competenze previste per il compimento dell’obbligo di istruzione;
  • per ciò che concerne l’assetto organizzativo dei percorsi, sono apprezzabili le modalità individuate, in particolare per ciò che attiene all’organizzazione per gruppi di livello ed alla personalizzazione del curricolo, in quanto congruenti con le finalità ed i bisogni della formazione degli adulti;
  • la costruzione di un Patto formativo individuale che nasce dai reali bisogni di ciascuno, che valorizza le competenze possedute e che consente inoltre di “risparmiare” tempo, è uno dei punti forza del documento, in quanto l’istruzione per adulti si colloca in un’area fortemente diversificata nei contenuti e soprattutto nel metodo, rispetto ai “normali” percorsi di istruzione e di formazione.

Riguardo all’assetto organizzativo, proprio per la innovatività del modello, la delegazione ANP ha presentato le seguenti raccomandazioni ed osservazioni:

  • sono necessarie ed urgenti misure di sistema rivolte alla formazione del personale che avrà utenza adulta eterogenea, con particolarità evidenti per provenienza, bisogni e per territori;
  • sono urgenti indicazioni chiare in merito alla composizione della rete: con quali strumenti si governa un servizio che sarà allocato su più sedi, scolastiche e non? E’ necessario indicare regole generali, condivise a livello nazionale, per non cadere in una diversità di comportamenti che potrebbe creare problemi anche dal punto di vista della rilevazione e del controllo della qualità dell’ offerta formativa. Appare infatti molto complesso, per chi dovrà dirigere il servizio, trovare modalità per la gestione del personale, delle problematiche relative alla sicurezza degli edifici, per non parlare dell’ utilizzo delle strumentazioni, dell’attribuzione delle risorse, e della gestione del bilancio. Si potranno manifestare convivenze molto difficili e sarebbe opportuno avere anche un quadro di riferimento per trattare con gli enti preposti per allocare i Centri, il più possibile, là dove sarà possibile, presso strutture appositamente dedicate;
  • deve essere data una definizione chiara delle relazioni tra i diversi soggetti che interagiscono nella rete, in modo da costruire un sistema realmente integrato.

 

La delegazione ANP ha, infine, espresso soddisfazione per la possibilità di sperimentazione del modello nell’anno scolastico 2009-2010.