“Fermo restando che dobbiamo leggere il provvedimento legislativo nella sua versione definitiva, l’emendamento alla riforma per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola, approvato il 30 aprile, che abroga gli articoli da 412 a 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297, espunge dall’ordinamento una norma anacronistica e priva di risvolti educativi che, peraltro, risultava già inapplicabile – ed era di fatto disapplicata – in quanto non teneva conto delle più moderne leggi sulla trasparenza amministrativa e sulla privacy” – così Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, che continua: “plaudo alla decisione della Camera, si tratta di un atto di civiltà educativa: ma come si può pensare che sia giusta, o anche solo utile, l’espulsione o la sospensione da scuola di bambini di 6-9 anni? Occorre piuttosto coinvolgere maggiormente le famiglie, come è stato fatto estendendo alla scuola primaria le norme sul patto di corresponsabilità educativa già introdotte nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, creare un clima di collaborazione e aiutare, se necessario anche con l’aiuto di professionisti, i bambini ad affrontare i problemi”.