EUTANASIA DELLE SCUOLE

Una morte annunciata attende le scuole italiane. Nelle pieghe di comunicazioni amministrative apparentemente tecniche si nasconde il più pesante taglio alle loro risorse mai operato negli anni. I fondi di funzionamento di cui esse dispongono per il 2006 saranno ridotti dal 30% al 50% rispetto al 2005, che era già stato anno di tagli. Come quelli che lo hanno preceduto, dal 2002 in poi.

Ecco qualche dato, fatta pari a 100 la dotazione del 2001:

2002: 80% del 2001 pari a 80  
2003: 80% del 2002 pari a 64  
2004: come nel 2003    
2005: 80% del 2004 pari a 51,2  
2006: 70% del 2005 pari a 35,8 nel migliore dei casi
  50% del 2005 pari a 25,6 nel peggiore

Nel corso di cinque anni, cioè nell’arco di questa legislatura parlamentare, i fondi disponibili per il funzionamento delle scuole sono scesi ad un terzo o un quarto di quelli disponibili nel 2001. In molti casi, quanto assegnato non basta neppure per pagare la tassa comunale sulla rimozione dei rifiuti. E per la didattica, per l’autonomia, per la qualità, cosa rimane?

Questi, al di là delle parole e delle promesse sul rinnovamento e l’investimento nella formazione, i fatti con cui le scuole devono misurarsi nelle prossime settimane. Non si uccide così, insieme con quello delle scuole, il futuro del nostro paese?