Nella variegata galassia degli strascichi del concorso a dirigente scolastico c’è un caso-limite, nel quale gli idonei si trovano tutti in un limbo di indeterminatezza giuridica: il concorso si è concluso, la graduatoria di merito è stata pubblicata, ma nessuno è stato dichiarato vincitore.

Questa situazione paradossale è dovuta in parte a scelte della Regione Calabria, che – nel predisporre il proprio piano di dimensionamento – non ha potuto o voluto risolvere del tutto l’annosa questione delle micro-scuole sparse sul territorio. Così, benché fosse noto che – a seguito delle norme varate la scorsa estate – non sarebbe stato possibile attribuire un dirigente a scuole con meno di 600 alunni (400 in montagna, come è il caso di molte delle scuole calabresi interessate), ben 88 istituzioni scolastiche sono state lasciate formalmente autonome, ma di fatto prive di dirigente (e di direttore amministrativo).

Di riflesso, questa situazione ha saturato gli organici dei dirigenti in servizio, molti dei quali sono stati obbligati al pensionamento anticipato per la mancanza di sedi. Malgrado questo, non sono rimasti posti disponibili per le nomine. E quindi i 98 idonei sono rimasti tali.

Sullo sfondo, la solita confusa vicenda di ricorsi al TAR, il cui ultimo episodio, per ora, è una decisione del Consiglio di Stato che rinvia tutto alla sede di merito per una sollecita decisione. Ma nessuna decisione fino a questo momento è stata assunta: e quindi la graduatoria di merito conserva la sua validità.

Si inserisce qui una “non scelta” dell’Ufficio Scolastico Regionale, che non ha mai provveduto a fare l’ultimo passo di sua competenza, con la pubblicazione dell’elenco dei “vincitori” (che è cosa diversa dalla loro effettiva assunzione). Senza questo passaggio, gli interessati non sono titolari di alcun diritto soggettivo da far valere nelle sedi opportune: né per un eventuale movimento interregionale (ove fosse previsto), né per un’azione in giudizio per i danni subiti senza propria colpa.

L’Anp Calabria si è già mossa tempestivamente su questa situazione, indirizzando una lettera di sollecito al Direttore Regionale e mettendo a disposizione degli interessati uno studio legale per seguire gli sviluppi della situazione. A sua volta, l’Anp nazionale dichiara l’insostenibilità della situazione attuale e soprattutto del silenzio dell’Amministrazione: alla quale si deve chiedere di fare la sua parte e cioè di concludere, per quanto di competenza, la procedura concorsuale con il decreto di individuazione dei vincitori. E’ questo un passo doveroso quanto indispensabile per porre i 98 interessati nella condizione di far valere i propri diritti. Se le colpe primarie di questa situazione stanno altrove, è però vero che l’inerzia degli uffici finisce con l’aggravarne le conseguenze e con l’assumere il sapore di una beffa.

Da questa situazione di ambiguità si deve e si può uscire, se non altro per chiarire le posizioni di ciascuno degli attori e per consentire a chi è stato danneggiato di muoversi per la propria tutela. L’Anp nazionale è a fianco dell’Anp Calabria e dei colleghi protagonisti, loro malgrado, di questa ennesima vicenda di carente amministrazione.