Il giorno 21 gennaio Italia Oggi ha pubblicato una notizia che, per la sua dirompente portata politico-sindacale, intendiamo portare alla massima attenzione dei colleghi.
Il Tribunale di Pesaro, Sezione Lavoro, con Sentenza n. 417 del 27 ottobre 2010, ha completamente ribaltato le conclusioni dell’Ordinanza del 19 luglio (emanata dallo stesso Tribunale) in relazione ad un ricorso per lamentato comportamento antisindacale ex art. 28 legge 300/1970.
Con tale Ordinanza il Giudice aveva dichiarato l’antisindacalità del Comune di Pergola che, essendosi avvalso delle modifiche apportate dal d.lgs. 150/2009 (il ben noto decreto Brunetta) al d.lgs. 165/2001 (il testo unico del pubblico impiego contrattualizzato), aveva assunto delle decisioni unilaterali in materia di gestione del rapporto di lavoro dopo aver fornito la semplice informazione alla parte sindacale, senza ricercarne il consenso.
Come è ben noto, nei casi in cui l’autorità giudiziaria viene adita con ricorso per comportamento antisindacale, il Giudice decide con carattere d’urgenza e, quindi, emana un proprio decreto mediante lo strumento dell’ordinanza.
Essa, a differenza della sentenza, si basa necessariamente su un esame soltanto sommario delle argomentazioni proposte dai contendenti. Naturalmente, si può proporre opposizione ad una ordinanza sfavorevole ed in tal caso il Giudice del lavoro deve esaminare la questione in profondità, pronunciando una sentenza. Questo è esattamente quanto accaduto nel caso in questione: il Comune di Pergola, convinto della piena operatività delle norme modificate dal decreto Brunetta, ha proposto opposizione al decreto emesso dal giudice il 19 luglio ed ha ottenuto piena ragione con la sentenza del 27 ottobre.
Questa sentenza è molto importante per due distinte ragioni.
Innanzitutto, essa riconosce la piena operatività del decreto Brunetta, con tutte le ben note ricadute in materia di poteri dirigenziali. L’analisi degli aspetti di transitorietà delle norme di cui all’art. 65 del d.lgs. 150 è approfondita e conclusiva, e l’Anp non può nascondere la propria soddisfazione nel constatare che il Tribunale ha sviluppato le stesse argomentazioni proposte dall’Anp stessa, negli scorsi mesi, durante i numerosi seminari organizzati in tutta Italia per supportare i colleghi dirigenti.
In secondo luogo, i provvedimenti giudiziari adottati sinora dalle varie sezioni lavoro, adite in casi analoghi e generalmente sfavorevoli all’applicabilità del d.lgs. 150, sono stati solo ordinanze, per cui non hanno potuto esaminare la materia, indubbiamente complessa, nei suoi vari risvolti. La sentenza 417/2010 del Tribunale di Pesaro si pone perciò come tappa miliare nel corretto esercizio delle funzioni dirigenziali come riformate dal decreto Brunetta.