Le Confederazioni sindacali rappresentative delle Aree dirigenziali hanno partecipato oggi al secondo e – per il momento – ultimo incontro in sede Aran per discutere su una bozza presentata dall’Agenzia sull’ipotesi di accordo e sul Regolamento elettorale relativi alla costituzione delle RSU della dirigenza.

Non c’è stato bisogno di entrare nel merito della questione data la pregiudiziale posta dalla CIDA e condivisa nella sostanza da tutte le altre organizzazioni confederali.

Il Presidente Giorgio Rembado ha manifestato netto dissenso, di origini antiche, sulla costituzione delle RSU della dirigenza e ed ha per di più obiettato all’Aran di aver scelto il momento sbagliato per una ripresa del tema.

Tre le principali circostanze che rendono inappropriata la ripresentazione oggi dell’argomento:

  1. Il varo da parte del Governo del disegno di legge delega che riguarda anche il riordino della dirigenza, dentro al quale in sede parlamentare si delineeranno i confini del ruolo unico dei futuri dirigenti;
  2. Il dibattito in corso sul ridisegno di alcuni profili dirigenziali, in primo luogo quello dei medici;
  3. la necessità, prima di affrontare il tema delle RSU, di una preventiva definizione tramite CCNQ delle aree della dirigenza che potrà, a questo punto, avvenire solo alla conclusione dell’iter di approvazione del disegno di legge delega e della decretazione delegata.

Al momento attuale manca un quadro normativo complessivo di riferimento, in primo luogo nella disciplina pubblicistica, che possa consentire di porre alle parti le questioni attinenti la rappresentanza della dirigenza. Ne consegue che oggi non sia neppure possibile definire un’eventuale ricalendarizzazione dell’argomento.

L’Aran, dopo aver registrato le posizioni di tutti gli attori contrattuali, sostanzialmente convergenti nelle conclusioni dell’impossibilità di una prosecuzione del confronto allo stato attuale, ha dovuto prenderne atto e ha chiuso la riunione e la negoziazione sull’accordo.