Qualche settimana fa abbiamo
pubblicato una riflessione sull’applicabilità nelle scuole delle norme
“anticorruzione”
(di cui alla legge 190/12). In quella sede avevamo espresso
forti perplessità sulla circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica (n. 1/2012)
con la quale – nel dettare istruzioni per la prima applicazione della norma –
la si riferiva in modo indifferenziato a tutte le pubbliche amministrazioni.

Avevamo anche assunto un impegno
verso i dirigenti della scuola: quello di promuovere un chiarimento nelle sedi
istituzionali opportune, al fine di dissipare ogni malinteso sulla portata
della norma. Il Presidente Rembado ha quindi scritto una lettera al Ministro
Profumo
per sollecitare una presa di posizione ufficiale sulla questione.

Apprendiamo oggi che il Ministero
ha condiviso le nostre perplessità e, per mano del Capo di Gabinetto, dott.
Luigi Fiorentino, ha scritto una lettera al Capo Dipartimento della Funzione
Pubblica per richiedere un parere
ufficiale. In questa lettera si riprendono tutte le nostre argomentazioni e si
giunge alla stessa conclusione cui eravamo autonomamente pervenuti: che le
disposizioni si debbano applicare alle amministrazioni centrali, ma non alle
singole istituzioni scolastiche, dove esiste un’unica figura dirigenziale.

In particolare, si sottolinea
come l’unicità della funzione dirigenziale in capo ad una sola persona
all’interno di ciascuna istituzione scolastica renda impraticabile l’ipotesi di
attribuire al dirigente l’incarico di responsabile anticorruzione. Si verrebbe
infatti a determinare un conflitto evidente fra le altre funzioni che gli sono
già attribuite per legge (responsabile della gestione delle risorse finanziarie
e degli acquisti, responsabile dell’attribuzione degli incarichi e delle
supplenze, titolare dell’azione disciplinare) e quella di ‘vigilante’
sull’esercizio delle stesse funzioni.

Formalmente, la lettera
costituisce per il momento solo una richiesta di parere e non ancora una
decisione: ma è intanto molto significativo che il MIUR abbia assunto una
posizione nel merito e che abbia sollecitato l’unico soggetto abilitato a farlo
(la Funzione Pubblica) ad esprimersi nello stesso senso. Rilevante anche la
circostanza che sia stato sollecitato un incontro fra le due Amministrazioni
per giungere ad una condivisione degli orientamenti da assumere e a decisioni
comuni.

Terremo informati i colleghi degli sviluppi della
questione.