Il Ministro della Pubblica Istruzione ha illustrato stamattina, in un apposto incontro con i sindacati, le norme della Finanziaria 2007 riguardanti la scuola. Il Ministro ha inoltre annunciato di aver firmato il bando del concorso riservato ai presidi incaricati, che sarà in Gazzetta Ufficiale presumibilmente entro la prossima settimana.

Come anticipato nel comunicato di ieri, pur riservandoci di effettuare un’analisi più approfondita dei numerosissimi aspetti trattati dal disegno di legge e nella consapevolezza che la manovra subirà sicuramente modifiche anche significative durante l’iter parlamentare, abbiamo esposto al Ministro alcune nostre prime valutazioni:

  • è condivisibile la previsione dell’art. 65 circa il trasferimento diretto delle risorse finanziarie alle scuole, assegnate con un unico budget e senza più passaggi intermedi attraverso gli USR e gli USP (ex CSA), che rappresenta senz’altro un passo avanti nell’attuazione dell’autonomia. Ma proprio per questo appare senza significato mantenere in piedi gli USP, le cui funzioni appaiono sempre più superflue e di intralcio al funzionamento delle scuole autonome. Il Ministro ha dichiarato, a questo proposito, che la sua intenzione è quella di trasformare gli uffici provinciali in strutture di supporto e monitoraggio dell’autonomia, intervenendo anche sulle relative dotazioni di personale. Vedremo.
  • Appare ancora poco chiara la sorte delle graduatorie permanenti. Il disegno di legge prevede che esse non vengano più utilizzate per le nomine in ruolo a partire dal 2010/2011 (dopo una massiccia immissione di 150.000 precari “storici”); dopo, si passerà, presumibilmente, ad un diverso sistema di reclutamento basato su nuovi concorsi. Continuerebbero ad essere utilizzate per le supplenze? Sembra di si, stando a quanto dichiarato dal Ministro e a quello che (non) si dice in Finanziaria. Ma l’autonomia (si vedano gli articoli 14 e 15 del DPR n. 275/1999) postula il passaggio di tutte le competenze in materia di personale a tempo determinato (supplenze annuali, fino al termine della attività didattiche e supplenze brevi) alle scuole autonome o a reti di scuole formalmente costituite, le quali potrebbero conferire gli incarichi utilizzando le graduatorie di istituto. Ciò si potrebbe fare da subito, se si vuole veramente razionalizzare il sistema e risparmiare il tempo e le risorse umane impiegate nelle procedure di nomina, valorizzando la responsabilità e la capacità di gestione delle scuole.
  • Nettamente negativo è il giudizio che abbiamo espresso al Ministro circa l’insufficienza delle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici ed, in particolare, per la mancanza di fondi specificamente destinati alla perequazione del trattamento economico dei dirigenti delle scuole rispetto agli altri dirigenti dello Stato. Abbiamo ricordato al Ministro che questo era l’obiettivo delle passate contrattazioni, sancito anche negli atti di indirizzo governativi, ma non realizzato. Le scarse risorse definite con la Finanziaria disegnano – di fatto – una vera e propria moratoria contrattuale per il biennio economico 2006/2007, cosa che giudichiamo inaccettabile.
  • Sul reclutamento dei dirigenti delle scuole, confermiamo l’apprezzamento per l’inserimento in Finanziaria del nuovo meccanismo concorsuale ordinario (comma 12 dell’art. 65), che condividiamo e che abbiamo contribuito a determinare (si veda il nostro comunicato del 14 settembre scorso) e esprimiamo soddisfazione per la firma del bando del riservato. Ma il contenuto del comma 13, che interviene a modificare in corso d’opera il meccanismo del concorso ordinario in svolgimento, crea una obiettiva disparità di trattamento fra coloro che partecipano a quella procedura e gli incaricati che prenderanno parte al riservato. Abbiamo chiesto al Ministro un intervento di riequilibrio, per esempio attraverso un apposito emendamento del testo da approvare alla Camera. In mancanza di una risposta positiva a breve termine, valuteremo le necessarie iniziative di mobilitazione degli interessati.