Ha avuto luogo stamattina il previsto incontro con l’Amministrazione sulla nuova situazione venutasi a creare a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 190 dell’11 maggio 2006, con la quale è stata sancita l’incostituzionalità dell’articolo 8-bis della legge 186/2004, relativo alle riserve di posti nei concorsi dirigenziali della scuola e nel conferimento degli incarichi di presidenza. Ricordiamo che si tratta della riserva dei posti a favore delle categorie protette, prevista dalla legge n. 68/1999, la cui applicazione era stata estesa agli incarichi di presidenza (e ai concorsi per dirigente).

Come da noi annunciato nei comunicati precedenti sullo stesso argomento (si vedano le nostre news dell’11 maggio e del 13 maggio), si viene a creare ora una situazione favorevole per coloro che avrebbero potuto ottenere l’incarico di presidenza per l’a.s. in corso ma che non lo ebbero per effetto dell’applicazione della norma appena cancellata.

L’Amministrazione, nella persona del Direttore Generale del Personale Dott. Cosentino – in attesa che la sentenza divenga operativa dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ed in attesa di ricevere indicazioni più precise da parte dell’Ufficio Legislativo del MIUR e dell’Avvocatura dello Stato – ha illustrato la posizione che intende assumere sulla questione. A tal fine, ha dato notizia di aver predisposto una comunicazione indirizzata ai direttori degli USR (riportata in allegato alla presente), con la quale si dà disposizione agli uffici di invitare a presentare la domanda di “conferma” di incarico di presidenza per l’a.s. 2006/2007 da parte di tutti coloro che – utilmente collocati in graduatoria – non poterono ottenere l’incarico a seguito dell’applicazione della norma ora cancellata.

Trova così conferma quanto da noi anticipato nei comunicati degli scorsi giorni e si profila una situazione nella quale – per la scelta che l’Amministrazione, in via cautelativa, sta adottando – sembrerebbe scongiurata la necessità di azioni di contenzioso da parte degli interessati, poiché non vi sarebbe diniego da parte degli uffici avverso le domande presentate.

Inoltre, come da noi richiesto e sostenuto, per coloro che si trovano nella situazione appena descritta si profila il diritto di partecipare al concorso riservato ai presidi incaricati ex lege n. 43/2005 e n. 168/2005: anche su questo punto l’Amministrazione ha dichiarato la sua disponibilità, che troverà realizzazione al momento della emanazione del bando del riservato, per il quale è impegnata ad ottenere dal MEF, in tempi brevi, la necessaria autorizzazione.

Invitiamo quindi nuovamente tutti gli interessati a presentare domanda entro il 20 maggio e a contattare, per le opportune informazioni e chiarimenti, il nostro servizio di consulenza, che ha, fra l’altro, predisposto un apposito modello di domanda per tale evenienza.

Per quanto riguarda coloro che hanno ottenuto l’incarico avvalendosi della riserva di posti, non si avrà – di norma – alcuna revoca di incarico, poiché ciò può avvenire soltanto per effetto di pronunce esecutive di organi giurisdizionali locali a seguito di ricorsi già presentati, e non per effetto automatico della sentenza della Corte che, di per sé, non produce tali effetti.

Questi colleghi dovrebbero vedere, inoltre, fatti salvi i diritti acquisiti per effetto dello svolgimento dell’incarico di presidenza nell’anno in corso: il superamento dei 180 giorni di servizio assicura loro, infatti, sia il diritto a produrre domanda di incarico per l’anno prossimo sia il diritto di partecipare al concorso riservato.

Da ultimo, l’Amministrazione ha concordato con noi sul fatto che, alla luce della sentenza della Corte (che in questo caso è, si, operativa) vadano immediatamente cancellate dal bando del concorso ordinario in svolgimento tutte le previsioni relative alle riserve di posti ed ai loro effetti. Ciò deve valere, ovviamente, anche per quanto riguarda il concorso riservato.