In relazione all’art.72, ultimo comma, della legge n.133/2008, che prevede il pensionamento forzato per i dirigenti che abbiano raggiunto quaranta anni di contribuzione, la CIDA – insieme a Confedir e a Cosmed -ha assunto una posizione critica fin dalla sua prima formulazione, nel D.L. n.112.

Conseguentemente, insieme a Confedir e a Cosmed, ha avviato una iniziativa sul piano giurisdizionale finalizzata a contrastare l’applicazione della norma ed a farne dichiarare l’incostituzionalità, che emerge sotto due profili. In primo luogo, perché questa norma comporta per le categorie dirigenziali – nel segmento interessato – una sorta di spoils system occulto e permanente, creando col ricatto del licenziamento i presupposti per un forte condizionamento della loro attività da parte della politica, in spregio dei principi costituzionali di imparzialità e di finalizzazione del servizio all’interesse della Nazione. In secondo luogo, perché viene palesemente violato il diritto costituzionalmente garantito alla realizzazione della personalità attraverso il lavoro, e più in particolare il principio per cui il raggiungimento di una certa anzianità non può da solo costituire giusta causa di licenziamento. La giurisprudenza costituzionale al riguardo è ampia e consolidata. Inoltre, va ricordato che il suddetto principio è stato reso vincolante dalla Direttiva del Consiglio dell’ U.E. n. 2000/78/CE, che vieta la discriminazione anche indiretta, basata sull’ età, in materia di rapporto di lavoro.

Com’è noto, per l’ applicazione dell’ intero art. 72 il Dipartimento della Funzione Pubblica ha emanato la circolare n. 10/2008, regolando anche la materia in questione. La Corte dei Conti ha formulato, sul punto, alcuni rilievi, e il Dipartimento sta preparando la risposta.

Intanto, alcune amministrazioni stanno già procedendo al pensionamento di colleghi con più di quaranta anni di contribuzione: l’ INPS ha deliberato in tal senso, solo per la prima fascia; il Ministero dell’ Economia starebbe per farlo anche per la seconda; l’ Agenzia delle Entrate, applicando questa norma, ha revocato unilateralmente risoluzioni consensuali già concordate; alcune Regioni, e il Comune di Roma, stanno inviando le lettere di licenziamento.

Per contrastare tali iniziative e supportare i colleghi colpiti da queste, FP CIDA e Confedir hanno affidato allo studio legale Prosperetti sia la preparazione di uno studio approfondito della questione, sotto il profilo costituzionale, sia la predisposizione delle impugnative nei confronti dei provvedimenti applicativi. L’ iniziativa congiunta Cida-Confedir, in attesa dell’ adesione della Cosmed, rafforza il valore politico dell’ iniziativa stessa e consente un notevole abbattimento dei costi dei singoli ricorsi.

I colleghi interessati possono contattare al riguardo l’Anp (06 44245820 / 06 44243262) o direttamente la Federazione FP CIDA (06 485828).

Con note successive, daremo conto delle ulteriori nostre iniziative e dei successivi sviluppi della questione.