Più volte siamo intervenuti con gli USR e con l’Inpdap per fare chiarezza in merito al sistema di calcolo della buonuscita dei dirigenti dell’Area V.

Ci siamo scontrati spesso con personale dell’amministrazione periferica dell’Istruzione impreparato a gestire la retribuzione dei dirigenti. Risultato: l’ostinazione a definire “indennità di posizione” la retribuzione di posizione (sia fissa che variabile) ha fatto sì che in alcune province i colleghi dirigenti collocati in pensione si siano visti attribuire una buonuscita inferiore di 15/20.000 euro rispetto al dovuto. Ciò perchè le indennità non sono prese in considerazione ai fini del calcolo, mentre la retribuzione di posizione sì.

Interviene ora la nota operativa INPDAP del 5 giugno 2006 che fa finalmente chiarezza.

Nella parte conclusiva si dice testualmente: «Si precisa, infine, che ai fini del TFS / TFR sono utili:

  • lo stipendio tabellare
  • la RIA
  • la retribuzione di posizione, parte fissa e parte variabile».

Chiaramente sono stati decisivi anche gli articoli 53 e 54, commi 1 e 2, del CCNL dell’ Area V per il quadriennio 2002-2005, firmato definitivamente l’11 aprile 2006.

Ora occorre che i colleghi, pensionati nel frattempo e penalizzati dall’errata interpretazione di USR, CSA e INPDAP, chiedano immediatamente la rivalutazione della propria buonuscita ai competenti uffici dell’amministrazione periferica. Si intende che, a seguito della nota 5.6.2006, le Sedi INPDAP possono, sulla scorta dei Modelli PL1 presentati dai vari CSA, procedere alla riliquidazione della Buonuscita, comprensiva della predetta retribuzione di posizione, nella componente fissa e variabile.