La scuola studia e racconta il terremoto

Roma, 17 dicembre 2013

Il terremoto visto dalla scuola, con gli occhi degli studenti, degli insegnati, dei dirigenti che nelle aule hanno trovato un luogo dove liberarsi dall’angoscia e dal disagio. Questo il tema al centro della due giorni dal titolo ‘La scuola studia e racconta il terremoto’ in programma al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e all’Università di Tor Vergata il 18 e 19 dicembre. Il 18 al Miur saranno premiati i ragazzi vincitori dell’omonimo concorso, che con video ed elaborati hanno raccontato il sisma così come lo hanno vissuto. Mentre gli insegnanti si confronteranno raccontando l’iter di supporto e formazione attivato dal Ministero (Direzione Generale per il personale scolastico) e da rappresentanti degli Uffici Scolastici Regionali dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo e della Calabria nel corso del passato anno scolastico. Il 19 gli studenti vincitori potranno accedere a spettacoli e laboratori scientifici presso l’ateneo romano di Tor Vergata.

Le scuole polo e le fasi del progetto 
Scuole polo dell’iniziativa sono state l’istituto comprensivo ‘Carlo Bassi’ di Castel Bolognese e, dopo gli eventi sismici in Calabria, l’Istituto tecnico commerciale ‘Grimaldi-Pacioli’ di Catanzaro. La prima fase del progetto ha riguardato la formazione in servizio del personale scolastico dei territori colpiti da eventi sismici. In seconda battuta è stato attivato il concorso ‘La scuola studia e racconta il terremoto’ progettato per valorizzare la creatività studentesca e far condividere ad alunni e insegnanti le problematiche connesse al terremoto. Il seminario nazionale del 18 e 19 dicembre chiude idealmente il progetto attraverso la condivisione di esperienze e materiali anche per creare una sorta di banca dati da implementare di continuo attraverso il contributo di esperti e scienziati.

La filosofia dell’iniziativa 
Il progetto assegna una posizione centrale agli studenti e della loro creatività, allo studio e alla ricerca didattica condotta dai docenti. Alunni e insegnanti non sono solo oggetto di interventi formativi ed educativi connessi al terremoto ma, soprattutto, protagonisti dell’iniziativa e della propria crescita umana e culturale.

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