Per effetto di una clausola contrattuale dalla indubbia vigenza, i dirigenti scolastici sono tenuti ad avviare rapidamente, all’inizio dell’anno scolastico, la contrattazione integrativa d’istituto. Per farlo, essi devono previamente definire le risorse economiche disponibili adottando un provvedimento di natura amministrativa, l’atto di costituzione del fondo, la cui istruttoria è di competenza del dsga.
La possibilità di impreviste – ma sempre possibili – variazioni del fondo è contemplata dall’ordinamento, in quanto il terzo comma dell’art. 48 del D.lgs. 165/2001 impone l’inserimento, nel testo del contratto integrativo, di una clausola di salvaguardia finanziaria che deve regolamentare il da farsi, anche in caso di riduzione delle risorse.
Tutta questa articolata procedura dovrebbe far parte della “routine” scolastica ma, purtroppo, la quantificazione del salario accessorio disponibile per la trattativa integrativa di ogni scuola è soggetta a pesanti incertezze sulla sua reale consistenza nonostante possa – e debba – essere comunque effettuata sulla base dell’accordo sottoscritto il 30 gennaio 2013 tra l’amministrazione e la parte sindacale.

I fondi per il MOF, infatti, hanno già scontato una pesante riduzione durante lo scorso anno scolastico, con grave pregiudizio della possibilità di remunerare il personale docente e ATA più impegnato.

ANP e ANQUAP si oppongono decisamente all’ipotesi, ventilata da più fonti, di decurtare ulteriormente il salario accessorio del comparto scuola. Se questo avvenisse effettivamente, le organizzazioni sindacali e lo stesso MIUR sarebbero responsabili di un serio attentato all’autonomia scolastica ed alla possibilità di migliorare la qualità del servizio scolastico attraverso la imprescindibile leva dell’incentivazione economica.
Deve essere ben chiaro che non si intende qui porre in discussione il diritto del personale al riconoscimento economico in funzione dell’anzianità di servizio – anche se da tempo abbiamo avanzato concrete proposte finalizzate all’introduzione di una vera carriera per i docenti basata sulla valutazione del servizio e non dell’anzianità – ma affermare il principio della necessità della leva dell’incentivo economico ai fini della migliore gestione.
Grava sul decisore politico la responsabilità di reperire altrove i fondi per retribuire gli scatti di anzianità e sulle organizzazioni sindacali di comparto la responsabilità di non reiterare le scelte dello scorso anno.
La dichiarazione congiunta ANP-ANQUAP, frutto dell’accordo tra le due organizzazioni maggiormente rappresentative di dirigenti e dsga e della loro sinergica visione dei rispettivi ruoli, respinge fermamente l’eventualità di un nuovo taglio al MOF e vuole essere un serio contributo al dibattito su un argomento – il contrasto tra anzianità e merito – che è stato sottovalutato per troppo tempo nel nostro paese.
Le patologie, se ignorate, possono aggravarsi molto seriamente.