Noi siamo di quelli per i quali il galateo interistituzionale ha tuttora un senso ed un valore: ed una delle regole non scritte vuole che le pronunce della magistratura si accolgano senza commento, dovendo il silenzio tener luogo della eventuale mancata condivisione.

Tuttavia, avendo altri (non noi) ritenuto di conferire una particolare enfasi all’ordinanza cautelare del giudice del lavoro di Bologna che riguarda tre dirigenti scolastici, fra cui il responsabile regionale Anp, qualche considerazione risulta necessaria e dovuta.

Troviamo in primo luogo inconsueto, a dir poco, che in un contesto di relazioni sindacali, si faccia riferimento non ai ruoli istituzionali – datoriale e sindacale – ma ai nomi delle persone, anzi di una specifica persona che nel caso di specie rappresentava l’Amministrazione, il prof. Lamberto Montanari. A tal punto la rappresentava che – contrariamente al solito – era persino difeso in giudizio dall’Avvocatura dello Stato.

Troviamo ulteriormente sorprendente che, laddove si tratta di riconoscere “oggettivamente” l’eventuale comportamento antisindacale, venga ricordata l’adesione sindacale all’Anp dello stesso prof. Montanari come una sorta di prova di colpevolezza, se non altro psicologica.

Noi siamo di quelli che rispettano le ordinanze, anche quando – come nel caso di specie – non le condividono e si augurano che, nelle sedi che l’ordinamento giudiziario a ciò predispone, vengano riconsiderate e corrette. Non siamo invece di quelli che cantano vittoria per la decisione del giudice in fase cautelare, perché sappiamo attendere tutti i gradi di giudizio e le valutazioni di merito.

E siamo anche di quelli che, a testa alta, vanno orgogliosi di appartenere all’Anp e ritengono che nessuno possa arrogarsi il diritto di assumere a colpa l’adesione alla più importante ed autorevole associazione di dirigenti delle scuole. E’ per questo che – fiduciosi nella revisione dell’ordinanza, che l’Avvocatura dello Stato ha già provveduto ad impugnare – esprimiamo al collega Montanari ed agli altri destinatari della stessa la nostra più piena e convinta solidarietà.