Ufficio Stampa

Roma, 21 gennaio 2014

Progetto Articolo 9 della Costituzione. Giovedì 23 gennaio alle ore 11 nell’aula magna dell’Università di Sassari con Eugenia Tognotti.

La storia della costruzione di una piccola chiesa in stile tirolese sull’isola dell’Asinara in Sardegna sarà il punto di partenza per raccontare una delle pagine più drammatiche della Prima guerra mondiale: la morte per tifo e colera di 4.574 prigionieri dell’esercito austro-ungarico. 

A parlarne sarà, giovedì 23 gennaio alle ore 11 nell’aula magna dell’Università di Sassari, la storica della medicina Eugenia Tognotti nel corso del prossimo incontro del Progetto e Concorso Nazionale per le scuoleArticolo 9 della CostituzioneCittadinanza attiva per valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica a cento anni dalla Prima guerra mondiale, organizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e da Rai Educational, nell’intento di valorizzare il patrimonio culturale della memoria storica, in occasione delcentenario della Prima guerra mondiale
Parteciperà alla lezione Attilio Mastino, Magnifico rettore dell’Università degli Studi di Sassari. 

Spiega Eugenia Tognotti: «Non molti sanno che a quel piccolo edificio sacro – eretto nel 1916 – è legata una delle pagine più cruente e drammatiche della Grande guerra: la morte per tifo e colera di 4.574 dei 23.379 prigionieri dell’esercito austro-ungarico, che dopo una tragica, interminabile marcia tra le montagne della Serbia e dell’Albania, laceri, prostrati dalla fame e dalle malattie, furono imbarcati a Valona, nel dicembre del 1915, per essere trasferiti per un periodo contumaciale di quarantena nella Stazione sanitaria dell’Asinara, istituita dal Governo italiano a metà degli anni ottanta dell’Ottocento.
Fu un tremendo viaggio-calvario di migliaia di uomini, privi di tutto: di alloggiamenti, di viveri, di acqua, di medicinali, di indumenti adatti al gelido inverno dei Balcani. Ben presto, quelle che gli antichi medici chiamavano “malattie castrensi” (dissenteria, tifo, ecc.) perché diffuse tra gli eserciti, cominciarono a decimare il cencioso contingente dei prigionieri, tormentati dalla vista dei corpi martoriati dei morti e dalle grida dei morenti. Ma ancora più grave era la malattia della fame, che – scriverà in seguito un ufficiale, Guido Scano, allora giovanissimo sottotenente in servizio all’Asinara –”aveva abbruttito quegli esseri umani sino a farli diventare cannibali”. 
Era ridotto della metà il contingente che nel dicembre arrivò a Valona dopo l’estenuante viaggio nelle nevose distese della Serbia e dell’Albania. Per migliaia di loro l’isola del Diavolo sarebbe diventata una tomba. Ma quella delle prime settimane del 1916 non è solo la storia dell’orrore della morte di massa nella piccola isola spazzata dal vento dove in pochi giorni si dovettero scavare le fosse comuni per più di 4.000 morti di colera, cosparsi di calce viva. È anche la storia di un pugno di uomini, ufficiali e medici civili e militari, che di fronte a quell’umanità tormentata, sofferente, si adoperò oltre ogni immaginazione per far sì che tutti avessero cibo, riparo, cure. Per quelli che riuscirono a salvarsi fu la terra del miracolo, tanto che alcuni prigionieri austriaci vollero erigere la piccola chiesa». 

Alla lezione saranno presenti quattro classi dell’Istituto Tecnico Industriale G. M. Angioy di Sassari. Gli altri studenti che partecipano all’iniziativa potranno seguire l’incontro in diretta streaming nel sitowww.articolo9dellacostituzione.it

Questo appuntamento, come gli altri in programma, si inserisce nella prima fase del Progetto e Concorso Nazionale Articolo 9 della Costituzione, che vede coinvolti alcuni dei maggiori storici ed esperti provenienti dal mondo accademico o da autorevoli istituzioni culturali che hanno dato la loro disponibilità a confrontarsi con il mondo della scuola. I temi delle lezioni non intendono offrire una rivisitazione della storia della Prima guerra mondiale, che già si studia nei libri scolastici, ma un percorso di riflessione, lungo un filo conduttore che va dal significato del patrimonio culturale della memoria storica all’articolo 11 della Costituzione e al ripudio della guerra, dalla Guerra fra nazioni