Pubblichiamo il duro comunicato della FPCIDA sull’ipotesi di “taglio” degli stipendi pubblici che sarebbe contenuta nella manovra finanziaria allo studio, in queste ore, da parte del Governo. La presa di posizione federale è stata riportata oggi da numerosi organi di stampa (si veda in allegato quella pubblicata dal “Corriere della sera”), (pagina 4 di domenica 26 febbraio – rubrica “Primo piano”) attraverso le dichiarazioni rilasciate dal presidente della FPCIDA, Giorgio Rembado.

“La Federazione della Funzione Pubblica della CIDA, relativamente alle anticipazioni diramate a mezzo stampa sulle ipotesi allo studio del Governo di tagli agli stipendi dei dipendenti pubblici al di sopra della soglia di 50.000 euro annui, denuncia l’iniquità dell’intervento che verrebbe ad accentuare gli effetti di depressione delle retribuzioni in costanza di una moratoria contrattuale già in atto e protesta per una manovra chiaramente incostituzionale che andrebbe a colpire alcune categorie di dipendenti e non la generalità dei contribuenti a parità di livello di reddito. Qualora le stesse venissero confermate, preannuncia la proclamazione di uno stato di agitazione delle categorie interessate, che vanno dai dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni ai medici ai professori universitari ai prefetti e ai diplomatici fino ai professionisti e ai quadri, e l’intenzione di chiamare a raccolta tutte le altre Organizzazioni rappresentative delle categorie sopramenzionate per far fronte comune.

Giorgio Rembado – presidente della Federazione Funzione Pubblica della CIDA”

Aggiornamento del 27 giugno:

Pubblichiamo una più ampia rassegna stampa di domenica 26 giugno, relativa all’argomento della manovra finanziaria ed alle dichiarazioni del Presidente Giorgio Rembado pubblicate sul Corriere della Sera e su Il Tempo.