Questa mattina si è tenuta presso la sede dell’ARAN il preannunciato incontro tecnico, concordato tra le parti per poter affrontare le diverse problematiche connesse alla disponibilità delle risorse per la contrattazione integrativa regionale. Oltre alle delegazioni sindacali dell’Area V e alla delegazione ARAN hanno partecipato all’incontro il dr. Iodice e il dr. Fioravanti in rappresentanza del MIUR.

L’incontro ha messo a fuoco uno dei punti cruciali sui quali il negoziato per il rinnovo del CCNL non poteva evitare di incagliarsi, e cioè l’impossibilità di utilizzare Fondi regionali calcolati per il biennio economico 2004/05 sulla base di 8169 dirigenti in servizio per attribuire la retribuzione di posizione parte variabile e di risultato ad un numero di dirigenti che, a seguito delle ultime tre tornate concorsuali, ha abbondantemente superato le 10.000 unità.

Dalle proiezioni effettuate con l’ausilio dei dati in possesso del MIUR si è calcolato che soltanto al fine di garantire gli attuali livelli della retribuzione accessoria a tutti i dirigenti in servizio sarebbero necessari all’incirca 30 milioni di euro, ma per quanto riguarda la definizione dell’effettivo fabbisogno nei prossimi giorni sarà effettuata in sede ministeriale un’analisi più dettagliata e documentata.

L’incontro ha dunque confermato la convinzione dell’ANP, scambiata strumentalmente per ostruzionismo, che ostacoli di tale portata rendono inevitabilmente complicato il percorso negoziale, anche perché non sono stati ancora sciolti gli altri nodi della perequazione interna ed esterna.

A tal proposito l’ANP ha tenuto a precisare che per sanare la grave situazione di incapienza dei Fondi regionali, per risolvere il problema del consolidamento dell’assegno ad personam per gli ex-presidi incaricati e per introdurre una specifica RIA per i neodirigenti provenienti dalla docenza occorre che i relativi oneri siano posti a carico dell’erario. È infatti impensabile che le risorse contrattuali al momento disponibili (4,85% + 3,2%), anziché garantire un legittimo anche se parziale recupero dell’incremento del costo della vita per tutti i dirigenti, siano utilizzate impropriamente per sanare squilibri determinati da scelte che vanno attribuite all’imprevidenza dell’amministrazione nella quantificazione preventiva delle risorse occorrenti per la corretta applicazione dei contratti ai dirigenti di vecchia e di nuova nomina.

Una scelta di questo tipo, che l’ANP non è disponibile ad avallare, rappresenterebbe un doppio danno per la categoria (anche per i neodirigenti), perché non si recupererebbe il potere d’acquisto e al tempo stesso si amplierebbe la forbice in termini assoluti e percentuali rispetto ai livelli retributivi delle altre aree della dirigenza pubblica, in netta contraddizione con l’esigenza riconosciuta a livello parlamentare e nello stesso Atto d’indirizzo di perseguire l’obiettivo della perequazione esterna.

Per risolvere questi elementi di criticità sarà necessario fare conto sui risparmi derivanti dalla progressiva eliminazione degli incarichi di presidenza, ormai residuali, e al risparmio conseguente alla mancata nomina dei supplenti necessari a sostituire i presidi incaricati.

Non va inoltre trascurata l’esistenza di altre fonti di risparmio che dovranno essere attentamente quantificate e valutate per metterle a disposizione delle risorse contrattuali al fine del raggiungimento dell’obiettivo della perequazione esterna. Il riferimento è ai processi di dimensionamento delle sedi scolastiche, che hanno portato al taglio di 324 dirigenze per l’anno 2009/10 e che nell’arco del triennio ne prevedono 750. Ma questo elemento sarà sicuramente ripreso in sede di negoziato.

Il tavolo tecnico è stato riconvocato per il 23 giugnoe in quella occasione sarà redatto un documento da inviare ai ministeri interessati. Nella stessa giornata sarà ripreso il confronto sull’articolato relativo alla parte giuridica, sulla base di una proposta formulata dall’ARAN.