Nel pomeriggio di ieri è ripreso, presso la sede dell’ARAN, il negoziato per il rinnovo del CCNL dell’Area V. Il previsto incontro tecnico del mattino è stato rinviato di alcuni giorni per permettere ai funzionari del MIUR di completare la raccolta dei dati circa la situazione relativa ai Fondi regionali.

Si è, invece, regolarmente tenuto l’incontro del pomeriggio, che è stato preceduto da una prima verifica di natura politica tra l’ARAN e le segreterie nazionali delle OO.SS. dell’Area V. In tale occasione è emerso in tutta la sua complessità il dato relativo alla insufficienza delle risorse necessarie a garantire una positiva e rapida conclusione del negoziato. L’ANP ha ribadito che è difficile compiere passi in avanti, e affrontare il tema centrale della perequazione esterna, se non si rimuove l’ostacolo della inadeguatezza dei fondi regionali, del consolidamento degli assegni ad personam dei dirigenti ex-presidi incaricati e dello speciale assegno perequativo da garantire ai dirigenti che provengono direttamente dalla docenza, e che non è pensabile che a tali esigenze si provveda attingendo alle già scarse risorse contrattuali previste nelle leggi finanziarie.

Successivamente alla verifica politica è ripreso il confronto sulla parte normativa del contratto. A tal fine l’ARAN ha fatto pervenire alle delegazioni sindacali una bozza di articolato, che, a suo dire, avrebbe recepito buona parte delle proposte precedentemente avanzate al tavolo. L’ANP ha rilevato che dalla lettura della bozza emergono pochi elementi di novità, mentre risultano ancora prevalenti gli elementi di immobilismo e di criticità. Passi avanti sono stati compiuti relativamente:

  • alla semplificazione dei meccanismi di calcolo sulle fasce di complessità degli istituti;
  • al miglioramento della disciplina relativa agli incarichi aggiuntivi;
  • all’eliminazione dell’articolo relativo all’assicurazione

Permangono invece ampie riserve su:

  • assenza di proposte relative al potenziamento della funzione dirigenziale;
  • mantenimento della contrattazione integrativa nazionale, anche se alleggerita di alcune materie;
  • mancato inserimento della clausola che un CIR è valido se sottoscritto da almeno il 51 % delle organizzazioni rappresentative su base nazionale;
  • mancata revisione della procedura di valutazione dei dirigenti, ignorando tanto le proposte dell’ANP che quelle dell’INVALSI;
  • mancato ampliamento dei poteri dei Comitati regionali di garanzia;
  • introduzione di un pesante articolato sulla responsabilità disciplinare che fa prefigurare una forma di “accanimento” persecutorio nei confronti dei dirigenti;
  • mancata abrogazione della norma sul trasferimento per incompatibilità ambientale introdotta nel 2007;
  • mancata revisione della disciplina sulle assenze per malattia;
  • mancato aggiornamento della disciplina per i dirigenti all’estero.

L’insieme di questi fattori, ribaditi anche in sede di rilettura dei primi quattro articoli, fa esprimere all’ANP forti riserve sulla validità dell’articolato, che continua ad evidenziare una concezione riduttiva del ruolo e della funzione di chi dirige un istituto scolastico.

Il confronto si è soffermato a lungo sulle invasioni di campo da parte del contratto di comparto e sulla necessità di ridisegnare il profilo del dirigente scolastico alla luce anche delle nuove proposte legislative in discussione in seno al Parlamento. In merito alla specifica posizione dell’ANP l’ARAN ha manifestato la propria disponibilità ad addivenire ad una nota congiunta a verbale che proponga di affrontare il problema della previsione di uno specifico budget per compensare il lavoro delle figure che collaborano con il dirigente scolastico, superando il vincolo dei due collaboratori. Questa proposta sarà attentamente presa in considerazione dall’ANP nel prosieguo della trattativa.

Il tavolo negoziale è stato aggiornato a giovedì 2 luglio e sarà probabilmente preceduto da un secondo incontro tecnico.