L’iter di conversione in legge del decreto-legge 31 ottobre 2025, n. 159, inerente alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, sta offrendo l’opportunità di avviare una seria riflessione sul disagio professionale del personale scolastico. 

Durante l’esame al Senato è stato presentato un emendamento relativo all’istituzione presso il MIM di un Osservatorio permanente per il benessere psicofisico del personale della scuola, con funzioni di studio, monitoraggio e ricerca. L’emendamento è stato successivamente ritirato e “derubricato” a ordine del giorno, comunque accolto dal Governo con un impegno ad adottare le iniziative di competenza, anche di carattere normativo, per dare seguito alla proposta. 

A prescindere dall’esito, la proposta dell’Osservatorio ci sembra un quid pluris di particolare rilievo, vista la progressiva complessità delle professioni scolastiche e i quotidiani carichi di lavoro sempre più impegnativi. Auspichiamo, quindi, che l’ordine del giorno possa tramutarsi in un intervento legislativo organico in grado di integrare e rafforzare gli strumenti già previsti dalla normativa vigente così da poter finalmente valutare in modo scientifico e oggettivo le condizioni di lavoro di chi opera nelle scuole. 

Nel frattempo, però, occorre concretizzare l’esistente. Le norme attuali, infatti, prevedono strumenti per monitorare le ricadute sulla salute dell’attività professionale sulla salute. Come noto, il D.Lgs. n. 81/2008 e ulteriori specifiche disposizioni istituiscono quell’obbligo della valutazione dello stress lavoro-correlato a cui i dirigenti scolastici già ottemperano monitorando la situazione di docenti e personale ATA. 

Risulta ancor più paradossale, dunque, che mentre si propone di affrontare il tema del benessere psicofisico di tutti i lavoratori della scuola e mentre i dirigenti assicurano da tempo l’effettuazione della rilevazione dello SLC del loro personale, l’Amministrazione centrale, per il tramite degli Uffici scolastici regionali, non abbia ancora dato corso a quanto previsto da norme primarie e pattizie a favore degli stessi dirigenti scolastici le cui condizioni sotto tale profilo risultano particolarmente problematiche, come rivela la recente ricerca ANP-LUMSA. 

Come abbiamo più volte evidenziato, nonostante le reiterate richieste dell’ANP, il Ministero non ha ancora avviato alcun confronto sul tema dello stress lavoro-correlato dei dirigenti scolastici né ha costituito quell’Organismo paritetico per l’innovazione previsto dall’articolo 6 del CCNL Area IR 2019-2021 – che si configura come “la sede in cui si attivano stabilmente relazioni aperte e collaborative su progetti di organizzazione, innovazione e miglioramento dei servizi con implicazioni sul rapporto di lavoro dei dirigenti – anche con riferimento al lavoro agile, alle politiche formative, allo stress lavoro correlato – al fine di formulare proposte all’amministrazione o alle parti negoziali della contrattazione collettiva integrativa”. 

Al riguardo, torniamo a sollecitare il Ministero ad avviare quanto prima l’iter procedurale per la costituzione di tale Organismo e a procedere in tempi celeri alla dovuta rilevazione dello stress lavoro-correlato dei dirigenti scolastici. 

I colleghi e il loro benessere psico-fisico non possono più attendere.