La missione di un sindacato è abbastanza ovvia: tutelare diritti e prerogative dei propri iscritti.
Nel farlo, specie se si è rappresentativi di una qualsiasi categoria, è doveroso attenersi a un ulteriore elementare principio di fondo: mai assumere condotte divisive tra colleghi, in quanto una categoria divisa è manifestamente più debole nei rapporti col datore di lavoro.
L’ANP, in coerenza con tali principi e quale organizzazione sindacale di gran lunga maggiormente rappresentativa dei dirigenti dell’Area dell’Istruzione e della Ricerca, ha sempre protetto gli interessi e il prestigio professionale della totalità dei colleghi, rappresentandoli in ogni sede e a ogni livello. Naturalmente solo i nostri iscritti beneficiano dei servizi che offriamo, come ad esempio la consulenza, ma l’azione sindacale complessiva migliora le condizioni di lavoro della categoria nella sua interezza, come quando si ottengono miglioramenti retributivi.
Sappiamo da tempo che i sindacati generalisti, rappresentativi di qualifiche professionali assai diverse fra loro, non hanno alcun dubbio su chi sostenere quando devono scegliere se tutelare un dirigente o un altro lavoratore, dipendente dal primo, che siano entrambi loro iscritti. Ciò non stupisce, perché tale scelta è determinata da prevalenti logiche numeriche interne. Persino quei sindacati, tuttavia, evitano di aizzare dirigenti contro dirigenti, docenti contro docenti e così via.
Purtroppo, siamo venuti a conoscenza di un gravissimo episodio messo in atto da un “sindacato” nettamente minoritario – come sempre, la tracotanza è direttamente proporzionale alla marginalità – che, in spregio all’elementare principio ricordato prima, tenta di seminare discordia tra dirigenti. Ma non contento di ciò, dichiara pubblicamente di volere chiedere all’Amministrazione di disporre un’ispezione contro un collega. Un collega che, ovviamente, appartiene proprio alla categoria che quel “sindacato” pretende di tutelare in maniera esclusiva.
Ma non tutto il male viene per nuocere: l’accaduto, infatti, ci offre l’opportunità di allertare tutti i colleghi sui pericoli che si corrono quando si ripone la propria fiducia in chi non la merita, in chi cerca di dividere la categoria dei dirigenti scolastici per trarne qualche oscuro utile. Noi, al contrario, pensiamo fermamente che essa debba restare unita e compatta per continuare sulla lunga strada dei miglioramenti delle condizioni di lavoro. Una strada che percorriamo da sempre con risultati apprezzabili da tutti.
Affermiamo pubblicamente, con orgoglio, la nostra siderale distanza da tale modus operandi.
Riflettete, colleghi. Scegliete bene a chi vi affidate.
Come suggerisce la nota parabola, ciascuno può decidere se seminare grano o zizzania.
L’ANP ha scelto di seminare il grano e di bruciare la zizzania. E così continuerà a fare.