Nel pomeriggio di ieri, 7 ottobre 2025, il Senato ha approvato il disegno di legge in favore degli alunni e degli studenti ad alto potenziale cognitivo; passerà ora all’esame della Camera. Si tratta di un provvedimento atteso da tempo che finalmente riconosce i bisogni specifici di questi ragazzi, inserendoli a pieno titolo nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali (BES) e prevedendo misure concrete per la loro inclusione scolastica. 

Chi sono gli studenti ad alto potenziale cognitivo? Per alunno o studente ad alto potenziale cognitivo, chiarisce il testo di legge, si intende l’alunno o lo studente che, nel corso degli studi, abbia manifestato, in una o più aree, una maggiore e più veloce capacità di apprendimento e un precoce raggiungimento di livelli specifici di competenze rispetto ai coetanei con un medesimo grado di istruzione, compreso l’alunno o lo studente con doppia o multipla eccezionalità”. 

Pur essendo dotati di capacità eccezionali o, meglio, proprio a causa di ciò, tali studenti vivono frequentemente situazioni di disagio scolastico che possono sfociare in demotivazione, difficoltà nel rapporto con i coetanei, scarso rendimento e, persino, abbandono degli studi. 

Il provvedimento, recependo la raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1994 sull’educazione dei bambini plusdotati e colmando in tal modo un ritardo trentennale, delega il Governo ad adottare entro dodici mesi uno o più decreti legislativi che prevedano, tra le altre cose, criteri uniformi per l’adozione di un piano didattico personalizzato (PDP) al fine di tenere conto non solo delle esigenze cognitive degli studenti ad alto potenziale, ma anche dei loro bisogni relazionali ed emotivi. In particolare, il PDP dovrà considerare gli interessi e le attitudini di ciascun alunno o studente, in accordo con le famiglie, all’inizio di ogni anno scolastico. 

Sebbene il D.M. n. 5/2021 già preveda, per alunni ad alto potenziale intellettivo con opportuna certificazione attestante anche il grado di maturazione affettivo-relazionale, la possibilità di accedere all’esame di idoneità per l’anno di corso successivo, senza interruzione della frequenza scolastica, previa richiesta delle famiglie e unanime parere favorevole del consiglio di classe, a nostro parere il provvedimento rappresenta un significativo passo avanti verso percorsi educativi realmente inclusivi per gli studenti gifted. 

Viene disposto, inoltre, un Piano triennale sperimentale che coinvolgerà le istituzioni scolastiche aderenti attraverso un percorso articolato: il primo anno sarà dedicato alla formazione dei docenti, mentre il secondo e il terzo anno vedranno l’attuazione delle attività di inclusione. La partecipazione delle scuole alla sperimentazione sarà autorizzata con decreto ministeriale, previa valutazione positiva dei progetti presentati. La formazione dei docenti rappresenta, come sempre, un punto nevralgico: il testo normativo stabilisce che le attività formative siano svolte al di fuori dell’orario di insegnamento e di servizio, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e, aggiungiamo, senza alcun obbligo di partecipazione da parte dei docenti. 

Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, sono anche definite, tramite decreto, le modalità per il riconoscimento degli studenti interessati dalla nuova disposizione, sulla base delle prestazioni individuate da un apposito Comitato tecnico-scientifico e delle certificazioni attestanti la condizione di alto potenziale. Occorre precisare che le attività di screening condotte nelle scuole aderenti alla sperimentazione, pur potendo tenere conto di eventuali certificazioni esistenti e pur attivando interventi tempestivi per individuare possibili casi, non costituiscono di per sé il riconoscimento formale di alto potenziale cognitivo. Il medesimo Comitato avrà il compito di coordinare, monitorare e valutare la sperimentazione, presentando relazioni annuali sugli esiti delle iniziative intraprese. Esso avrà anche il compito fondamentale di individuare, nell’ambito delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, quelle volte al riconoscimento degli studenti ad alto potenziale cognitivo.  

Flessibilità dei percorsi, abbreviazione del corso di studi, personalizzazione: per l’ANP si tratta anche di una sfida culturale, in considerazione dell’idea, ancora molto diffusa, che gli studenti dotati non abbiano bisogno di particolare attenzione in quanto comunemente ritenuti con una marcia in più rispetto ai compagni. 

L’ANP seguirà con attenzione l’iter parlamentare del provvedimento alla Camera e ne terrà informati tutti gli iscritti.