Questa mattina si è tenuto, presso la sede dell’Aran, il primo incontro del tavolo negoziale dell’Area V. La seduta è stata aperta da una breve introduzione del dr. Ricciardi dell’Aran, il quale ha annunciato l’intenzione dell’agenzia di elaborare un contratto complesso e consistente, che consenta di adeguare la parte normativa a tutte le recenti innovazioni del quadro legislativo, ha inoltre dichiarato auspicabile che il negoziato si chiuda in tempi rapidi. Successivamente il dr. Melendez ha illustrato i punti salienti dell’Atto d’indirizzo per quanto attiene agli aspetti normativi, mentre il dr. Gasparrini ha riassunto la situazione relativamente alle risorse che le leggi finanziarie hanno messo a disposizione e che sono così riassumibili in termini di aumento:
- 0,40 % per il 2006;
- 4,46 % per il 2007; a decorrere dal 31.12.07 l’incremento sarà del 4,85 %;
- 3,20 % a regime per il biennio 2008/09.
Tali percentuali corrispondono ai seguenti aumenti lordi pro-capite:
- 17,30 € per il 2006;
- 197,90 € per il 2007, che a regime dal 31.12.07 diventano 215,20 €; di questi 141,40 € saranno assegnati al tabellare e il restante alla retribuzione accessoria;
- non è stato quantificato l’aumento retributivo relativo al secondo biennio.
E’ stato inoltre chiarito che lo 0,5 % del totale delle risorse disponibili sarà destinato alla retribuzione di risultato per il primo biennio, mentre nel secondo biennio andrà avviata la graduale applicazione della legge 15/09 perché si possa arrivare a dare alla retribuzione di risultato un peso pari al 30% della retribuzione totale.
La parola è quindi passata alle delegazioni sindacali affinché presentassero le loro linee d’azione.
Nell’intervenire a nome dell’ANP Giorgio Rembado ha dichiarato di condividere, da un lato, la volontà dell’ARAN di andare ad una contrattazione che introduca elementi di complessità e di innovatività, ma dall’altro ha sottolineato la necessità di portare in primo piano alcuni nodi cruciali, per affrontare i quali occorreranno dei tempi tecnici e politici che difficilmente potranno conciliarsi con la volontà di una chiusura-lampo del contratto.
Il primo problema centrale è quello della perequazione esterna e purtroppo le risorse messe a disposizione dall’Atto d’indirizzo non consentono neanche di sfiorare il problema, che richiede la disponibilità di risorse aggiuntive.
Poi c’è la questione della perequazione interna, posta dalla convivenza di tre diverse strutture retributive che l’ANP propone di unificare, in quanto l’articolazione della retribuzione va riferita esclusivamente alla complessità dell’incarico svolto.
Per quanto poi riguarda le proposte di tipo normativo Rembado ha rilevato come, a fronte di alcune proposte positive che andranno analizzate nello specifico, come il potenziamento della funzione dirigenziale, si avanzino delle ipotesi che inducono a prevedere un negoziato tutt’altro che facile e veloce. In particolare l’ANP considera elementi di forte criticità:
- la volontà di introdurre la responsabilità disciplinare (elemento che già sta bloccando la trattativa dell’Area I );
- la revisione della disciplina degli incarichi aggiuntivi;
- il trasferimento per incompatibilità ambientale, che si vorrebbe introdurre come nuovo istituto contrattuale, incompatibile però con la funzione dirigenziale;
- la ribadita volontà dell’amministrazione di introdurre un’assicurazione sottraendo risorse all’Area V per destinarle a tale scopo agli USR.
Rembado ha concluso il suo intervento ricordando che una parte di queste questioni sta attualmente bloccando la trattativa dell’Area I, e che pertanto è necessario attenderne gli esiti prima di prefigurare una rapida conclusione del negoziato dell’Area V.
La riunione è stata aggiornata a giovedì 26 marzo, alle ore 09.30, per procedere all’analisi delle questioni contenute nell’Atto d’indirizzo e sollevate dalle delegazioni sindacali.