Si è svolto oggi un incontro tra Amministrazione e OO.SS. rappresentative dell’Area V per discutere sulle conseguenze del dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche e sui criteri per il conferimento ed il mutamento degli incarichi dirigenziali.
La categoria dei dirigenti dell’Area V sta subendo per effetto degli ultimi provvedimenti legislativi di contenimento della spesa una drastica riduzione di organico a parità di punti di erogazione del servizio scolastico.
In sostanza, alla diminuzione del 20% del numero delle istituzioni scolastiche corrisponde un incremento di carichi di lavoro e di responsabilità in capo ai dirigenti in servizio nel prossimo anno scolastico, senza che a ciò corrisponda un adeguamento retributivo e con la possibilità di avere addirittura penalizzazioni sull’indennità di reggenza.
Per la prima volta, inoltre, per l’impossibilità di attribuire un incarico dirigenziale nelle scuole sottodimensionate (meno di 600 alunni, ridotti a 400 in situazioni particolari) in tre regioni ad alcuni dirigenti dovranno essere attribuiti incarichi dirigenziali diversi da quelli abituali.
A fronte di tale complessa situazione, con lo spostamento prevedibile di migliaia di dirigenti e con il rischio di veder pregiudicata la corresponsione dell’indennità di reggenza, le organizzazioni sindacali dell’Area V hanno chiesto al Miur di avviare un confronto per la sottoscrizione di un contratto integrativo per decidere sulle questioni retributive e sulle condizioni lavorative dei dirigenti costretti a cambiare la sede di lavoro.
Non può accadere che la retribuzione di posizione (fascia di appartenenza) e di risultato (indennità di reggenza) venga modificata con atto unilaterale dall’amministrazione, dal momento che si tratta, senza ombra di dubbio, di materia contrattuale.
A margine dell’incontro tutte le organizzazioni sindacali hanno riproposto all’amministrazione la vicenda del pagamento delle funzioni vicarie in caso di assenza del dirigente o in caso di reggenza.
Su questo argomento l’Anp si è già espressa lo scorso 23 maggio. Vogliamo qui ribadire che la questione si puo risolvere solo applicando la normativa contrattuale. In caso contrario l’Anp proseguirà con i ricorsi al giudice del lavoro.
In allegato la richiesta di apertura del tavolo negoziale.