Si è svolto oggi il previsto incontro sull’attuazione del comma 632 della Legge Finanziaria 2007 relativo al riordino dei centri teritoriali permanenti(cfr in calce il testo).

Il Direttore Generale per l’Istruzione Post-secondaria e per i Rapporti con i Sistemi Formativi delle Regioni e degli Enti Locali, Dott.ssa Maria Grazia Nardiello, dopo aver consegnato un prospetto riassuntivo del monitoraggio sull’EDA relativo all’a.s. 2005/06, ha comunicato le modalità operative e i principi di attuazione della norma.

  1. I CTP e i corsi serali degli istituti superiori si trasformano in “Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”: non si tratta più di “educazione” o di “formazione”, ma di “istruzione”, per cui i Centri sono finalizzati all’acquisizione di “Titoli di Studio”:

    • diploma terminale del primo ciclo;

    • certificazione dell’obbligo scolastico;

    • diploma di scuola secondaria.

    Nel concetto di istruzione rientrerà anche a pieno titolo l’alfabetizzazione degli adulti, intesa come capacità di comprendere e di esprimersi in lingua italiana, sia a livello orale che scritto.

  2. I CTP acquisiscono l’autonomia amministrativa , organizzativa e didattica, al pari di qualsiasi istituzione scolastica autonoma.

  3. Nell’esercizio dell’autonomia, l’educazione permanete e la formazione degli adulti diventano un arricchimento dell’offerta formativa, con particolare riferimento all’acquisizione dei nuovi linguaggi; a tal fine, i Centri si rapportano agli altri Ministeri (Welfare, Solidarietà Sociale…), alle Regioni ed agli EE.LL., al privato sociale, in considerazione delle loro competenze e della possibilità di acquisizione delle risorse.

  4. I Centri avranno una struttura di rete, con riferimento ad uno specifico territorio, di livello provinciale o subprovinciale; le dimensioni faranno riferimento ai criteri di cui al DPR 233/98, intendendo per “alunni” coloro che frequentano i Centri con finalità di istruzione, come detto al primo punto.

  5. I Centri avranno un organico funzionale, pari a quello oggi attribuito ai CTP e al biennio dei corsi serali.

  6. Il Decreto di istituzione sarà emanato entro il prossimo giugno.

L’ANP, nel riconfermare la condivisione di quanto disposto dalla Legge Finanziaria e nell’esprimere l’apprezzamento per la volontà dell’Amministrazione di darle celere attuazione, ha evidenziato alcune criticità:

  1. L’attribuzione dell’autonomia ai Centri comporta la perdita di un corrispondente numero di istituzioni scolastiche; in base ai criteri illustrati, potrebbe essere coinvolto un 5% delle istituzioni scolastiche autonome oggi esistenti; si tratta di un’operazione di notevole spessore.

  2. La competenza in merito alla definizione della rete scolastica è delle Regioni e degli EE.LL.; l’attribuzione dell’autonomia ai Centri è quindi subordinata ad una riorganizzazione della rete scolastica e ad una definizione degli ambiti territoriali degli stessi Centri, che richiedono un coinvolgimento forte delle Regioni e degli EE.LL., più esattamente il Ministero può anche fare il Decreto, ma la sua attuazione dipenderà per intero dalle Regioni e dagli EE.LL.

  3. Appare difficile andare ad una definizione dell’istruzione degli adulti in mancanza di una definizione dell’assetto del secondo ciclo.

  4. Si pongono problemi di organico per il personale docente ed ATA, ma anche di assegnazione degli incarichi dirigenziali, tanto più in una fase delicata di espletamento di prove concorsuali.

In conclusione, abbiamo espresso l’opinione che l’applicazione della norma in modo generalizzato è praticamente impossibile per il prossimo anno scolastico, mentre si potrebbe procedere ad una prima applicazione, di natura sperimentale, in alcune realtà, previo l’espletamento di tutti i passaggi sopra esposti.

Nella replica, in risposta ai problemi sollevati da noi, la Dott.ssa Nardiello ha assicurato che l’Amministrazione ha ben presente la complessità dell’iter di attuazione della norma, dalle diverse competenze istituzionali alla definizione degli organici, dalla necessità di non mandar perso il patrimonio di esperienze consolidate alla necessità di non limitare alla sola “istruzione” il campo di intervento dei Centri. Perciò si pensa all’emanazione del Decreto entro giugno in modo da poter predisporre tutti gli adempimenti necessari nel corso del prossimo anno scolastico 2007/08 e dare attuazione al nuovo assetto a partire dal 1 settembre 2008; l’anticipo in qualche realtà dipenderà dalla disponibilità delle Regioni e degli EE.LL.

La dott.ssa Nardiello ha infine assicurato che si procederà ad ulteriori incontri di informazione e ha chiesto alle OO.SS. un contributo propositivo da inviare in forma scritta.

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Legge, 27 dicembre 2006, n. 296, comma 632.

«Ferme restando le competenze delle regioni e degli enti locali in materia, in relazione agli obiettivi fissati dall’Unione europea, allo scopo di far conseguire più elevati livelli di istruzione alla popolazione adulta, anche immigrata con particolare riferimento alla conoscenza della lingua italiana, i centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti e i corsi serali, funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sono riorganizzati su base provinciale e articolati in reti territoriali e ridenominati “Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”. Ad essi è attribuita autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, con il riconoscimento di un proprio organico distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici, da determinare in sede di contrattazione collettiva nazionale, nei limiti del numero delle autonomie scolastiche istituite in ciascuna regione e delle attuali disponibilità complessive di organico. Alla riorganizzazione di cui al presente comma, si provvede con decreto del Ministro della pubblica istruzione, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ai sensi del medesimo decreto legislativo».