Il caso della collega di Genova, di cui abbiamo dato notizia qualche giorno fa, si è arricchito di nuovi sviluppi.
Un funzionario dell’Ufficio Contenzioso – quello che ha avocato a sè il tentativo di conciliazione per poi riconoscere 250 euro a ciascuno dei ricorrenti – ha ritenuto di rilasciare una dichiarazione al quotidiano “la Repubblica”, nella quale si esprime in questi termini: “Abbiamo trasmesso la pratica alla Corte dei Conti; nel caso di colpa grave della preside, questa sarà condannata a risarcire di tasca sua”.
Pronta anche stavolta la reazione del presidente Anp Liguria, che ha diffuso un comunicato stampa:
“L’A.N.P. Liguria prende atto con stupore delle dichiarazioni riportate dal quotidiano ed attribuite al dottor. Carmine Amalfitano. Nel merito, non può non rilevare che l’Ufficio cui egli appartiene ha avocato a sé la trattazione del caso, sottraendo alla dirigente Feniello la possibilità di difendere in giudizio la correttezza del suo operato. L’Ufficio per il Contenzioso ha compiuto, in piena autonomia, una duplice scelta: quella di non consentire la difesa in giudizio e quella di riconoscere, unilateralmente, il rimborso di 250 euro a ciascuno dei ricorrenti. Sorprende che, da parte di chi ha determinato il danno, si ipotizzi di scaricarlo sulla dirigente scolastica che è stata messa nella condizione di non poter far valere le ragioni della decisione assunta.
E sorprende ulteriormente che l’Amministrazione ritenga di esternare una pubblica presa di distanze da un proprio dirigente che si è impegnato per garantire il diritto allo studio di un’utenza particolarmente sfavorita”.