Il ministro Gelmini ha incontrato in data odierna le Confederazioni e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola e dell’Area V della dirigenza.

La convocazione era stata diramata da tempo in modo che la riunione si potesse tenere all’indomani della definitiva conversione in legge del Decreto Legge 112, allo scopo di esaminare le ricadute delle nuove norme, ed in particolare dell’articolo 64, sugli assetti organizzativi del sistema di istruzione e formazione.

In apertura il Ministro Gelmini ha sottolineato che la manovra economica messa in campo dal Governo prevede per la scuola, come per gli altri comparti, sacrifici pesanti ed ha annunciato la sua intenzione di aprire un confronto con il Ministro dell’economia e delle finanze per valutarne la reale portata. Si dovranno affrontare questioni sia di metodo che di merito. Quanto al metodo si dovrà approfittare della razionalizzazione della spesa per riqualificare il sistema scolastico e, quanto al merito, bisognerà rispondere ad alcune sfide importanti: la riforma degli ordinamenti, la ridefinizione delle classi di concorso, la razionalizzazione della rete scolastica, la riqualificazione della scuola media, la rivisitazione degli istituti tecnici e professionali. Non sempre si tratta di tagli di risorse, perché alcuni interventi possono muovere anche solo dall’intenzione di apportare miglioramenti di sistema a costo zero. Si tratta, per esempio, di intervenire sull’assetto organizzativo, sul reclutamento e sulla valutazione dei docenti, sui programmi, sulle indicazioni nazionali, sulle classi di concorso.

C’è la necessità, quindi, di articolare gli interventi a breve termine con quelli che prevedono, invece, una programmazione triennale. A tal fine il ministro ha espresso l’intenzione di aprire un confronto a tutto campo con le organizzazioni sindacali a partire dai primi giorni del mese di settembre.

Nel suo intervento Giorgio Rembado ha confermato pieno consenso sui principi, già illustrati dal ministro alle commissioni parlamentari e posti a fondamento della sua azione di governo, rispetto ai quali si augura non ci siano arretramenti in sede di predisposizione delle norme e delle decisioni politiche. L’Anp – ha proseguito – esprime anche piena condivisione sui contenuti del disegno di legge approvato lo scorso 1° agosto dal Consiglio dei ministri, perché si pone in linea di continuità con quegli stessi principi . Esprime, invece, perplessità sullo strumento adottato, ritenendo preferibile in ordine alla materia trattata il ricorso al decreto legge, al fine di rendere immediatamente operative alcune delle norme contenute nel disegno di legge.

Rispetto alla conversione del DL 112, e in particolare per quanto attiene al merito dell’art. 64, l’Anp è disponibile a proseguire il confronto in qualsiasi altra sede. Per quanto si riferisce al metodo, Rembado ha dichiarato di ritenere che la manovra di tipo quantitativo sia stata definita a prescindere dal perseguimento di obiettivi di miglioramento del servizio scolastico. Ha poi sottolineato la necessità di investire le economie, prodotte attraverso la manovra, all’interno del sistema d’istruzione, con riguardo alle molteplici esigenze che quotidianamente si manifestano: basterebbe pensare ai trasferimenti ordinari alle scuole, decurtati negli ultimi anni del 70%, allo stato di fatiscenza dell’edilizia scolastica, alle condizioni delle attrezzature, delle strumentazioni e delle nuove tecnologie ancora largamente da introdurre. Per quanto si riferisce al personale, va tenuta presente la necessità di arrivare alla valorizzazione della professionalità docente attraverso l’introduzione di una vera e propria carriera. Infine, per quanto riguarda i dirigenti delle scuole, non va dimenticato l’obiettivo di arrivare alla completa perequazione retributiva con gli altri dirigenti dello Stato. Su quest’ultima questione – ha ricordato Rembado – va sottolineata l’importanza dell’impegno del Governo, che ha accolto un ordine del giorno, presentato da Valentina Aprea e da Luigi Nicolais lo scorso 29 luglio alla Camera dei Deputati. L’Anp si augura che l’impegno venga onorato con la prossima finanziaria.

Inoltre, sempre con riferimento alla legge di conversione del DL 112, l’Anp ha espresso il proprio disaccordo con i contenuti dell’articolo 72. La previsione del pensionamento di quanti abbiano maturato 40 anni di contributi rischia di decapitare la gran parte delle scuole. Significherebbe arrivare al pensionamento coatto di oltre il 50% del dirigenti in servizio. Se invece si intende con tale norma legittimare il principio di discrezionalità, questo significherà reintrodurre lo spoil system.

Rembado, infine, ha confermato la piena disponibilità dell’Anp a partecipare al confronto previsto per il prossimo settembre sulla definizione dei provvedimenti attuativi, ed ha espresso l’auspicio che il ministro e l’amministrazione si presentino con proposte concrete e strutturate da offrire al confronto con le parti sociali.

In sede di replica il ministro ha ribadito la sua intenzione di sviluppare un dialogo serrato con le organizzazioni sindacali della scuola e della dirigenza e, a tal fine, ha anticipato che le convocherà a partire dai primi giorni di settembre per tutto il mese, con periodicità settimanale.