Sul decreto relativo al recupero dei debiti formativi (DM n. 80 del 3 ottobre 2007) l’Anp intende esprimere una valutazione favorevole per diverse ragioni, la prima delle quali riguarda il fatto che, cosa non prevista dai provvedimenti precedenti, si dà un termine certo per il momento della verifica, il superamento della quale diventa l’elemento dirimente per la cancellazione del debito e per la promozione alla classe successiva. Le scuole sono perciò tenute a definire i termini entro i quali si dovranno concludere le prove, ma comunque sempre entro il 31 agosto e non oltre l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo.

La mancanza di certezza dei termini della verifica è stata probabilmente la causa prima del fallimento della norma di D’Onofrio, aggravata dalla carenza di controlli che ha favorito il rinvio e l’allentamento dell’attenzione al problema, con gli esiti noti e comprovati dai dati.

E’ inoltre da rilevare come elemento positivo il principio che il recupero deve essere fatto dentro la scuola che ne resta responsabile, in quanto tenuta ad organizzare le attività fino dal primo scrutinio, (scegliendo le tipologie) ed a definire le modalità di elaborazione delle prove ed i tempi di effettuazione.

C’è un richiamo forte all’autonomia delle scuole che, attraverso tutti gli strumenti previsti dal regolamento, in particolare la flessibilità del 20% del curricolo, individuano i bisogni dei singoli studenti e organizzano, in modo tempestivo, le attività di recupero.

Se la scuola sceglie modalità e tempi calibrati sui bisogni dei suoi studenti, dimostra di voler salvaguardare il principio che il recupero, per essere efficace, debba svolgersi dentro la scuola stessa: essa è infatti tenuta ad offrire questo servizio, pur nella garanzia della libertà delle famiglie ad optare per altre scelte.

Resta una richiesta da fare al Governo: se si vuole un servizio efficace, in grado davvero di aiutare gli studenti ad acquisire conoscenze e competenze utili per il loro successo scolastico, è necessario che si investa in risorse per il personale interno ed esterno chiamato a svolgere le attività programmate. E’ una responsabilità che non può essere elusa. A fronte di mancanza di verifiche possono essersi verificati, nel passato, anche fenomeni di mancato utilizzo delle risorse, ma il passato non può essere riprodotto. Una certezza di risorse sta alla base del successo dell’impresa, purché accompagnata da rilevazioni puntuali che possano consentire aggiustamenti di rotta, se del caso.

Recuperare conoscenze e competenze non è un fatto burocratico, ma una questione che coinvolge, per prima cosa, ogni studente: onorare un debito riguarda se stessi più che la società, è un fatto di crescita culturale ed umana, da cittadino. Se una norma può servire ad aumentare questa consapevolezza, sia la benvenuta, siamo disposti a lavorare per la sua piena attuazione.

L’Anp si mette comunque a disposizione dei colleghi e delle scuole per l’individuazione di modalità, percorsi e strumenti.