Oggi pomeriggio il Ministro Gelmini, in occasione del Question time, ed in risposta ad una specifica interrogazione dell’On. Manuela Ghizzoni, ha affrontato il problema della situazione finanziaria delle scuole.

Riportiamo di seguito lo stralcio del resoconto dei lavori dell’aula relativo alla risposta del Ministro Gelmini, nella quale vengono fornite informazioni di sicuro interesse per gli istituti scolastici, che da tempo segnalano una situazione di diffusa e grave insufficienza delle risorse disponibili.

In merito l’ANP aveva già provveduto a rappresentare al Direttore Generale per la politica finanziaria e il bilancio, Dr.ssa Testa, le serie preoccupazioni che molti dirigenti scolastici stavano segnalando circa la possibilità di fare fronte agli impegni che gli istituti sono quotidianamente tenuti ad ottemperare senza la necessaria disponibilità delle risorse necessarie.

Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Signor Presidente, come l’onorevole Ghizzoni sa, abbiamo un primo dovere nei confronti di tutti i cittadini italiani e dell’Europa che consiste nel tenere i conti in ordine e nel ridurre la spesa pubblica. Tutto sta nel come attuare questo obiettivo.

In realtà alcuni provvedimenti presi dal Governo Prodi che puntavano a migliorare la situazione finanziaria delle scuole hanno ottenuto l’effetto contrario. È vero che sono stati posti a carico del bilancio del Ministero gli oneri relativi alle retribuzioni del personale della scuola nominato in sostituzione del personale assente per maternità. È pur vero che gli stanziamenti dei relativi capitoli sono state aumentati ma è stato contestualmente ridotto il tetto massimo di spesa per le supplenze brevi fissato dalla legge finanziaria 2005. Inoltre le nuove disposizioni per i cosiddetti esami di maturità hanno accresciuto le spese e in base alla clausola di salvaguardia contenuta nella legge finanziaria, Prodi, del 2007, si sarebbe dovuto procedere ad una razionalizzazione del personale della scuola, cosa che non è stata fatta. Il risultato è stato un taglio di 560 milioni di euro degli stanziamenti relativi alle spese di funzionamento delle scuole. Non si è razionalizzato il personale ma il risultato è stato un impoverimento del servizio: per mantenere in questo modo un numero esorbitante di insegnanti, si è pregiudicato il servizio delle scuole agli studenti.

Questa è la situazione che ci siamo trovati di fronte. Per questo, non appena insediati, abbiamo dato subito una risposta ai bilanci delle scuole in crisi e abbiamo incrementato per il 2008 di 200 milioni di euro il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, fondi che sono stati erogati in data 29 gennaio 2009. Contestualmente abbiamo erogato la prima rata dei fondi per il medesimo anno pari a 491 milioni. Tanto per fare un esempio e citare qualche numero a paragone, a proposito del presunti tagli, lo scorso anno la medesima rata era stata di 371 milioni di euro ed era stata erogata il 19 marzo. Il Governo Prodi, insomma, aveva dato meno soldi e molto più tardi.

Quanto alle attività di recupero delle carenze formative nelle scuole secondarie di secondo grado, le scuole potranno avvalersi di ulteriori risorse pari a 55 milioni di euro in corso di trasferimento a questo Ministero da parte del Ministero dell’economia, ma già concordati. Abbiamo il dovere insomma di spendere meno ma gli interventi di questo Governo non possono dirsi lesivi della possibilità di funzionamento delle scuole. Abbiamo la possibilità di spendere meglio, ne sono convinta. Possiamo trovare insieme le soluzioni ma oggi non si può affermare che vi sia stata una diminuzione delle risorse sul funzionamento e sui servizi, al contrario queste sono state accresciute.”