Si è svolto ieri 14 giugno, presso il Ministero dell’Istruzione, il previsto incontro fra il Ministro On. Giuseppe Fioroni e i sindacati scuola rappresentativi dell’Area V e del comparto.

Il Ministro, dopo aver espresso preliminarmente l’auspicio di poter condividere un percorso comune di lavoro con le organizzazioni sindacali, ha ribadito e puntualizzato le linee guida che orienteranno il suo operato, mettendo l’accento in particolare sulla necessità di valorizzare le autonomie scolastiche in un contesto che riesca a coniugare eccellenza ed equità e che sia caratterizzato dalla presenza di una efficiente ed efficace valutazione di sistema.

In ordine alle riforme ordinamentali ex lege n. 53/2001, il Ministro ha preso le distanze dalle tesi abrogazioniste, da lui definite come “un monumento alla conservazione”; ha invece sostenuto che la rimozione riguarderà solo le parti non applicabili (per quanto attiene al primo ciclo, tutor, portfolio, anticipo delle iscrizioni nella scuola materna); per il resto, dopo aver sospeso la sperimentazione nel secondo ciclo, si propone di presentare e far approvare una norma legislativa che consenta di prorogare di altri 18 mesi la possibilità di modificare i decreti legislativi già emanati, in vista di una loro revisione. Ha toccato poi altre questioni importanti, rimandando, per l’approfondimento, alle dichiarazioni programmatiche che tra breve dovrà presentare al Parlamento:

  • l’obbligo scolastico, da aumentare a 16 anni, mediante l’istituzione di un “biennio unitario” che contenga al suo interno percorsi differenziati;
  • le risorse per la scuola, da inserire già nel prossimo DPEF come spese di investimento;

  • la necessità di rivedere le norme che vincolano il sostegno agli alunni disabili a parametri puramente numerici;
  • l’istituzione di un vero sistema di educazione degli adulti;
  • il potenziamento della scuola dell’infanzia nel mezzogiorno;
  • la valutazione della qualità delle scuole e del loro funzionamento;
  • la rivalutazione del ruolo e delle funzioni dei docenti, al fine di rimotivarli.

La delegazione dell’Anp – attraverso l’intervento del Presidente nazionale Giorgio Rembado – ha espresso apprezzamento e condivisione rispetto agli indirizzi programmatici anticipati dal Ministro e per i suoi primi passi operativi tra i quali ha evidenziato, in particolare, il blocco della pseudosperimentazione della riforma del secondo ciclo e il rifinanziamento dei compensi ai membri delle commissioni per gli esami di Stato; a quest’ultimo riguardo, Rembado ha espresso l’auspicio che il reperimento e la allocazione di queste risorse costituisca un primo segnale di inversione di tendenza rispetto alla linea di taglio sistematico dei budget assegnati alle scuole.

Sulle azioni in ordine alla rifoma degli ordinamenti, pur esprimendo apprezzamento per gli atti e le intenzioni del Ministro, in particolare per l’assegnazione alle scuole della gestione della quota del 20% del curricolo, Rembado ha rappresentato la necessità di inserire nel quadro complessivo elementi di vera flessibilità nella gestione delle risorse da parte delle scuole, affinchè l’autonomia didattica non rimanga a livello puramente simbolico. Inoltre, ha ribadito le posizioni espresse dall’Anp nel recente passato circa la revisione del ruolo dei licei, limitandone il numero e nel contempo salvaguardando l’istruzione tecnica, la riduzione dei quadri orario, l’istituzione di spazi di effettiva opzionalità per gli studenti.

Quanto ai docenti, Rembado ha sottolineato la concordanza con il Ministro sulla necessità di una loro rimotivazione, da attuarsi con l’introduzione di un apposito percorso di carriera, oggi inesistente.

Rembado ha infine posto l’accento sulla necessità di dare immediata attuazione alla legge che prevede un secondo concorso riservato ai presidi incaricati, con l’emanazione in tempi rapidi del relativo bando, e di modificare la normativa vigente sul reclutamento dei dirigenti in direzione della sua semplificazione (attraverso la delegificazione), con l’eliminazione della distinzione fra i settori formativi, la modifica dei meccanismi di preselezione e la riduzione del periodo di formazione.

Il Ministro, a quest’ultimo riguardo, ha detto di attendersi a breve una risposta positiva da parte del Ministero dell’Economia in merito all’autorizzazione del bando del concorso riservato, da noi recentissimamente sollecitato.