Il MIUR ha convocato oggi 3 febbraio, con breve preavviso, una riunione di informazione alle organizzazioni sindacali del comparto e dell’area V sui provvedimenti relativi al II ciclo di istruzione.

In apertura di seduta, il sottosegretario on. Pizza, che presiedeva, ha comunicato che il Consiglio dei Ministri esaminerà domani in seconda lettura il testo definitivo dei regolamenti che riformano l’istruzione secondaria di secondo grado. Tale passaggio costituisce l’ultima tappa della approvazione dei Decreti, che passano poi alla firma del Presidente della Repubblica.

Ha poi dato la parola al dott. Cosentino, al prof. Bruschi ed alla dott.ssa Nardiello, che hanno rapidamente illustrato le più importanti modifiche apportate al testo originario a seguito dei pareri espressi dalla Conferenza unificata, dal Consiglio di Stato e dalle competenti Commissioni parlamentari di Camera e Senato.

Le modifiche in questione recepiscono parte delle osservazioni del Consiglio di Stato (ma non quella sulla natura regolamentare dei futuri decreti ministeriali) e molte delle condizioni che accompagnavano il parere favorevole della VII Commissione Camera.

Parlando a nome dell’Anp, il prof. Petrolino ha espresso un giudizio ampiamente favorevole sull’impianto della riforma, pur ricordando che – come tutte le innovazioni complesse – presenta luci ed ombre.

Aspetti positivi e negativi presentano anche le modifiche che sono state oggi illustrate. Al riguardo, pur prendendo atto della rilevanza giuridica del parere del Consiglio di Stato, ha espresso rammarico per la derubricazione di dipartimenti e comitato tecnico-scientifico al rango di mere opportunità. E’ ovvio che il regolamento non poteva vietare alle scuole tale possibilità: tanto è vero che, già oggi, molte hanno già fatto questa scelta. Richiamarla nel testo normativo solo per dichiararla facoltativa non costituisce un passo in avanti.

E’ certamente positivo che questa previsione riconosca esplicitamente l’autonomia decisionale delle scuole; ed è auspicabile che un numero crescente di quelle che ancora non l’hanno fatto decidano di adottare questi strumenti organizzativi e programmatori. Ma, nel complesso, si tratta di un’occasione perduta, se pure per motivi giuridicamente ineccepibili.

Ha poi auspicato che – nella necessaria fase di implementazione delle nuove norme – il MIUR si avvalga a pieno della collaborazione e della consulenza di chi esprime l’esperienza professionale dei dirigenti delle scuole, dichiarando la piena disponibilità dell’Anp a fornire il proprio apporto in tal senso.