Si è svolta ieri, alle ore 18.00, una riunione al Tavolo della Concertazione sulle pensioni. Nel corso dell’incontro il Presidente Giorgio Corradini ha fatto presente che, in questa fase, il protocollo d’intesa su previdenza lavoro e competitività presentato dal Governo non può essere firmato per le ragioni esposte nella nota presentata dalla CIDA ai rappresentanti del Governo, che riportiamo in allegato.

“Ci sentiamo traditi” ha affermato Giorgio Corradini, Presidente CIDA al termine della riunione a Palazzo Chigi sul Tavolo della Previdenza. “Nei primi incontri, il Presidente del Consiglio, aveva invitato tutte le Parti Sociali a fornire i rispettivi contributi evitando contrapposizioni di tipo categoriale e cercando una sintesi equa” precisa Corradini “cosa che di fatto non è accaduta”.

“Stando così le cose, almeno in questa fase, non possiamo siglare l’intesa, e abbiamo formalmente chiesto l’apertura di un immediato confronto con il Governo sulle problematiche delle categorie che rappresentiamo”.

“La copertura finanziaria richiesta dalla riforma, è stata posta quasi interamente a carico di dirigenti e alte professionalità già penalizzati dalla precedente Finanziaria” prosegue il Presidente della CIDA. “Anziché prevedere la perequazione piena di tutte le pensioni per tutelarne il potere d’acquisto, si è scelto, per categorie ad alta qualificazione, di azzerare per un anno il meccanismo di indicizzazione”.

“Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali” sottolinea Corradini “il mantenimento dei massimali previsti non terrebbe conto delle esigenze di quei lavoratori, come i dirigenti, che non godono della tutela del posto di lavoro”.

“Ci aspettiamo che il Governo dia un segnale preciso anche ai pensionati con pensioni medie e medio-alte” conclude il Presidente CIDA “e che gli interventi messi in essere salvaguardino da misure discriminatorie confezionate nei confronti di specifiche categorie”.