Questa mattina si è tenuto presso la sede dell’ARAN il sesto incontro per il rinnovo del CCNL dell’Area V. Prima di proseguire l’esame dell’articolato la delegazione dell’ANP ha chiesto la parola per esprimere alcune considerazioni in merito alla trattativa, che sono riassumibili in tre punti:
- la determinazione con la quale l’ANP sostiene la propria piattaforma contrattuale discende dall’estremo ritardo con il quale si è arrivati all’apertura del negoziato e dalla necessità di dare voce alle aspettative dei dirigenti scolastici. Non si può accettare né un contratto fotocopia né un contratto qualunque, al contrario vanno date risposte concrete alla categoria
- l’imminente emanazione dello Schema di decreto legislativo attuativo della legge n. 15/09 costituisce un elemento determinante per la prosecuzione della trattativa, per molti aspetti, non ultimo quello relativo alla responsabilità disciplinare. La stessa trattativa per l’Area I si è bloccata in attesa del decreto, l’Area V non può procedere come se nulla fosse
- il 30 aprile otto Confederazioni (tra cui la CIDA, la CISL e la CONFSAL) hanno sottoscritto un’Intesa per l’applicazione dell’Accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali nel settore pubblico. L’Intesa prevede la riduzione a due dei livelli contrattuali, esattamente la proposta che l’ANP aveva anticipato nella propria piattaforma per il rinnovo del CCNL e che ha avanzato al tavolo dell’Area V, consistente nell’eliminazione della contrattazione integrativa nazionale e nella divisione delle materie tra il CCNL e i CIR
Per l’ANP quelli citati sono punti fermi, dei quali il prossimo CCNL deve tenere conto, evitando ogni soluzione affrettata e pasticciata proprio allo scopo di eludere i vincoli che il nuovo quadro normativo e negoziale impongono.
Successivamente si è proceduto con l’analisi del vecchio articolato al fine di raccogliere tutte le eventuali proposte:
- Art. 33 e art. 34 – si è convenuto sulla opportunità di mantenere i comitati previsti (senza escludere la possibilità di istituirne uno sullo stalking), semplificandone la descrizione e premendo per una loro effettiva operatività a beneficio della categoria.
- Art. 36 – sulla materia relativa alla responsabilità dirigenziale e alla istituenda responsabilità disciplinare l’ANP ha sostenuto che si tratta di decisioni che riguardano tutte le Aree della dirigenza pubblica e soltanto in questo ambito possono essere prese in considerazione integrazioni di natura contrattuale, soprattutto se definite attraverso il decreto legislativo attuativo della legge n. 15/09. Per quanto riguarda nello specifico l’Area V va eliminato il trasferimento per incompatibilità ambientale, introdotto surrettiziamente con la legge 176/07 soltanto a carico dei dirigenti scolastici e assente in tutte le altre aree dirigenziali. L’ARAN ha fornito una bozza di articolato circa la responsabilità disciplinare, ma l’ANP intende entrare nel merito della questione soltanto nel momento in cui il discorso sarà generalizzato a tutte le Aree dirigenziali e a condizione che vengano ampliati i poteri e le funzioni dei Comitati regionali di garanzia.
In seguito alla discussione l’ARAN ha proposto di accantonare l’analisi relativa agli articoli 36, 37, 38 e 39 e di riprenderla nella prossima riunione, alla luce anche della bozza consegnata.
- Art. 40 – va modificato in ragione della soppressione dell’indennità di missione.
- Art. 42 – l’ANP sostiene fermamente l’eliminazione dell’articolo e l’utilizzazione dei fondi destinati all’assicurazione coatta per gli aumenti retributivi.
- Artt. da 44 a 50 – Per quanto riguarda la disciplina dei dirigenti scolastici all’estero l’ANP ha sostenuto che va radicalmente ripensata, anche contro il parere del MAE, al fine di modificare alcune evidenti incongruenze, tra cui abbiamo segnalato:
- l’applicazione corretta delle sentenze (non appellate dall’amministrazione) circa l’attribuzione integrale della retribuzione tabellare, senza decurtazione della quota relativa alla I.I.S. non più esistente
- la non attribuzione della retribuzione di posizione parte variabile, con evidente danno sul trattamento pensionistico e sulla buonuscita
- la disciplina delle modalità di assegnazione dell’incarico, al fine di evitare procedimenti impropri, quali la proroga, non previsti dal contratto e la ripetizione del colloquio in caso di attribuzione di nuovo incarico all’estero
- l’assenza di un sistema di valutazione a garanzia dei dirigenti all’estero
- il potenziamento della funzione dirigenziale anche in rapporto alla sfera di autonomia gestionale
La riunione è stata aggiornata al 22 maggio.