Il regolamento
sul SISTEMA NAZIONALE di VALUTAZIONE in MATERIA di ISTRUZIONE E FORMAZIONE ha
visto la luce con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri l’8 Marzo.
Un iter difficile che conclude un lungo percorso, a partire
dal Decreto legislativo 286 del 2004, che ha avuto molte resistenze da
parte di chi ha sempre visto nella valutazione aspetti negativi per ragioni di
merito e/o di metodo.
L’Anp – che a più riprese ha
fatto della valutazione oggetto di studi ed analisi ed anche di proposte –
accoglie con favore il nuovo regolamento, pur rilevandone alcuni aspetti critici, in quanto ritiene che questo
possa costituire l’inizio di un percorso positivo, utile per tutte le scuole
per:
  • uscire dall’autoreferenzialità che, di fatto, ha sempre
    caratterizzato il sistema
  • concretizzare il rapporto autonomia – valutazione che è
    la base della ratio dell’autonomia
    stessa, come supporto alla tenuta dell’intero sistema nazionale di istruzione e formazione
  • garantire trasparenza ed equità del servizio tutelando
    così i diritti non solo degli utenti, ma di tutti i cittadini
  • dare finalmente alle scuole punti di riferimento certi
    per la costruzione di processi di miglioramento nelle loro attività.

 L’insieme di autovalutazione e di
valutazione esterna può consentire alle scuole di acquisire la piena
consapevolezza della qualità del lavoro svolto e, nel contempo, valorizzare e
rispettare la loro libertà didattica e progettuale che, senza alcun riferimento
di tipo valutativo, finisce per restare indeterminata circa i fini ed i risultati.

Restano diversi
aspetti da definire e da discutere, a partire dagli strumenti che saranno messi
a disposizione delle scuole (conosciamo solo quelli usati per la sperimentazione
in atto) fino alla delineazione del rapporto (dal punto di vista del
significato e del “peso”) tra i dati della scuola, gli. esiti degli
apprendimenti e la valutazione dei contesti socio-familiari, cosa tanto più
importante in quanto definisce la filosofia del sistema di valutazione nel
rapporto tra misurazione di dati oggettivi e interpretazione degli stessi.

Ma, al di là di punti anche controversi da affrontare, è importante che
il cammino sia iniziato, poiché l’autonomia delle scuole non può pensare di
vivere e di rafforzarsi senza una rendicontazione dell’operato di ciascuna e
senza un sistema che sia in grado di valutarne le prestazioni.