Nei giorni scorsi abbiamo letto sconcertanti dichiarazioni della UIL Scuola sui lavoratori del settore: si parla di amici del preside quali destinatari del bonus e di “situazioni truffaldine” circa la Carta del docente.

Tali dichiarazioni, successivamente, sono state precisate: per ricevere il bonus non occorre essere amici del dirigente scolastico, ma essergli fedeli. Quindi non di amicizia si tratta, ma di amicizia interessata.

Che dire? La toppa è veramente peggiore del buco!

Sapevamo già che la UIL Scuola contrasta la dirigenza; apprendiamo ora che spara a zero anche sui docenti, descritti come professionisti propensi a comprare lavatrici, invece che ad aggiornarsi, ma soprattutto capaci di amicizie interessate pur di portare a casa gli spiccioli del bonus premiale.

Quello che sorprende non è tanto scoprire che un sindacato ha così scarsa fiducia nella correttezza e nella serietà professionale dei dirigenti scolastici e dei docenti, quanto dover accettare che ci siano ancora dirigenti e docenti che se ne sentano rappresentati.

Chi conosce fatti specifici li denunci assumendosene tutta la responsabilità!

L’ANP-CIDA condanna con fermezza il comportamento di chi discredita le categorie dei dirigenti e dei docenti, rappresentati come cinici amici interessati.

Come stupirsi se chi lavora nella scuola diventa poi bersaglio di genitori maneschi ed esagitati? L’irresponsabile delegittimazione favorisce comportamenti aggressivi come quelli di cui si ha notizia in questi giorni.

Per occuparsi di scuola sono necessari serietà, rispetto e senso di responsabilità, soprattutto se si hanno l’ambizione e la pretesa di rappresentarne i lavoratori.