Sabato 10 febbraio, in una scuola di Foggia, si è verificato un nuovo gravissimo episodio di aggressione, questa volta nei confronti del Vicepreside, da parte di un genitore il cui figlio era stato “rimproverato” dallo stesso Vicepreside. Pochi giorni addietro, una docente di una scuola della provincia di Caserta era stata addirittura accoltellata in classe da un alunno diciassettenne. Qualche settimana fa, un dirigente scolastico della provincia di Siracusa era stato oggetto di offese e minacce da parte del padre di un alunno.

L’ANP, nell’esprimere piena solidarietà alle vittime di tali indegne aggressioni, denuncia e condanna senza riserve questa incivile deriva dei rapporti tra scuola e famiglie.

Deriva che è conseguenza della continua delegittimazione delle istituzioni pubbliche ma, soprattutto, del degrado dei rapporti interpersonali che sta affliggendo la nostra società. L’involgarimento delle relazioni personali è figlio di numerosi fattori tra cui, non ultimo, la spregiudicata spettacolarizzazione della violenza televisiva.

Come sempre, gli strumenti sono in sé neutri e non intendiamo certo lanciarci in una crociata antitelevisiva: non possiamo fare a meno, però, di ricordarci dell’insegnamento del grande epistemologo Karl Popper che ci aveva messo in guardia dai deleteri effetti della “cattiva maestra televisione”.

L’accaduto ci fa comprendere, una volta di più, che la quotidiana abnegazione di tutti i lavoratori della scuola – senza alcuna distinzione tra personale dirigente, docente ed ata – non è sufficiente, da sola, ad arginare fenomeni sociali di tale complessità.

Per farlo, è necessario che tutto il Paese, classe politica in primis, si impegni davvero nel rispetto dei valori fondamentali enunciati dalla nostra Costituzione.