L’ANP denuncia: un nuovo attacco alla funzione dirigenziale!
Come avevamo già previsto all’indomani della firma dell’ipotesi del CCNL di comparto, ad alcuni sindacati preme essenzialmente che i dirigenti delle scuole non possano premiare i docenti migliori e non possano sanzionare quelli che si comportano scorrettamente.
Dopo aver ottenuto il sostanziale dimezzamento dell’ammontare complessivo del bonus premiale, adesso si pretenderebbe addirittura di privare i dirigenti della possibilità di sospendere i docenti responsabili di comportamenti “non conformi alle responsabilità, ai doveri e alla correttezza inerenti alla funzione”.
E, pur di raggiungere l’obiettivo di depotenziare la figura dirigenziale, si agita pretestuosamente lo spettro della violazione della libertà di insegnamento. Evidentemente, si fa un po’ di confusione tra poteri disciplinari e pratiche inquisitorie.
L’ANP non ci sta!
È veramente inaccettabile che non si possano sanzionare, con la dovuta tempestività, i comportamenti scorretti: che bell’esempio per gli alunni e per i genitori! Forse nessuno deve poter punire un docente che arriva con mezz’ora di ritardo a scuola? O che tratta gli studenti senza rispetto?
Precisato che nessun dirigente ha mai sanzionato un docente per le sue scelte didattiche – né potrebbe immaginarlo possibile – si deve evidenziare, soprattutto, che gli uffici scolastici territoriali non dispongono di risorse adeguate per esercitare efficacemente l’azione disciplinare: gli illeciti di minore gravità (i più numerosi) resterebbero del tutto impuniti.
Ancora una volta si dimentica come il lavoro dei dirigenti delle scuole sia teso unicamente a garantire la qualità del servizio pubblico di istruzione.
L’ANP non intende accettare che le esigenze educative siano asservite ad interessi corporativi!